K metro 0 – Berlino – “Siamo intenzionati a fare tutto quello che è necessario per uscire nel modo migliore da questa crisi” ha detto Angela Merkel prima di un vertice d’emergenza con le imprese e i sindacati. la Germania cambia passo nell’affrontare l’emergenza coronavirus. Su tutti i fronti: il ministro alle Finanze, Olaf Scholz,
K metro 0 – Berlino – “Siamo intenzionati a fare tutto quello che è necessario per uscire nel modo migliore da questa crisi” ha detto Angela Merkel prima di un vertice d’emergenza con le imprese e i sindacati.
la Germania cambia passo nell’affrontare l’emergenza coronavirus. Su tutti i fronti: il ministro alle Finanze, Olaf Scholz, ha definito “un bazooka” il pacchetto di misure annunciato oggi, un piano massiccio addirittura superiore a quello messo in atto nella crisi finanziaria del 2008. In primo piano, un programma di crediti illimitati per le aziende del Paese che devono affrontare problemi di liquidità. In un primo ‘step’ sono a disposizione 20 miliardi di euro, ma complessivamente si parla di ben 550 miliardi. Si tratta di “uno scudo di protezione per lavoratori e imprese”, ha detto Scholz davanti alle telecamere, aggiungendo che “non c’è un limite verso l’alto” della somma che sarà erogata. Inoltre, sono previsti allentamenti fiscali per le aziende, ha aggiunto il ministro alle Finanze, il tutto per “garantire la liquidità delle imprese per i prossimi anni”. A detta di Clemens Fuest, capo dell’autorevole istituto Ifo, le misure annunciate sono “il segnale giusto”. Cambio di passo anche per quello che riguarda la chiusura delle scuole, misura che fino a due giorni fa lo stesso ministro alla Sanità Jens Spahn aveva escluso. Ora quasi tutti i Laender hanno annunciato la fine delle lezioni, nella maggior parte fino al 19 aprile: per prima è stata la Baviera a varare il provvedimento, valido per scuole e asili, seguita a stretto giro da Berlino, Saarland, Brema, Bassa Sassonia, Renania Palatinato, Nord-Reno Vestfalia, Baden Wuerttemberg, Schleswig Holstein, Turingia, Amburgo, poi anche i Laender dell’est, ossia Sassonia, Sassonia-Anhalt, Brandeburgo e Assia. Manca ancora all’appello Meclemburgo, ma è probabilmente questione di ore. La scelta dei Laender è significativa nella misura in cui si temeva che la struttura federale della Germania portasse a una pericolosa reazione “a macchia di leopardo” di fronte alla diffusione del virus.
In alcune zone del Paese ci sono le prime restrizioni per i locali pubblici, nei trasporti, così come sono previste limitazioni alle visite negli ospizi per anziani. Non si ferma la ‘curva’ del coronavirus: ormai i casi di contagio hanno superato quota 3.000. Lapidario il presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler: “Non escludiamo uno scenario italiano per la Germania”.