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Covid-19. Spagna: stato di emergenza. 4.209 casi positivi

Covid-19. Spagna: stato di emergenza. 4.209 casi positivi

K metro 0 – Madrid – “Faremo ciò che è necessario, dove è necessario e quando è necessario”, ha dichiarato il premier Pedro Sanchez, secondo quanto riferisce La Vanguardia. La Spagna ha dichiarato lo stato di emergenza per far fronte all’epidemia da coronavirus, rendono noto i media spagnoli. La misura consente di limitare temporaneamente la

K metro 0 – Madrid – “Faremo ciò che è necessario, dove è necessario e quando è necessario”, ha dichiarato il premier Pedro Sanchez, secondo quanto riferisce La Vanguardia. La Spagna ha dichiarato lo stato di emergenza per far fronte all’epidemia da coronavirus, rendono noto i media spagnoli. La misura consente di limitare temporaneamente la circolazione delle persone.

Il decreto governativo determinerà il territorio al quale si estenderanno gli effetti della dichiarazione di allarme. L’esecutivo potrà limitare il movimento di persone e veicoli, effettuare richieste temporanee di ogni tipo di merce, occupare temporaneamente industrie, fabbriche o locali di qualsiasi natura, limitare o razionare l’uso di servizi o il consumo di determinati prodotti e emettere gli ordini necessari per garantire la fornitura dei mercati e il funzionamento dei servizi e dei centri di produzione.

Intanto, la Spagna ha raggiunto quota 120 morti, 4.209 casi positivi, oltre 2 mila nella regione della capitale Madrid, la più colpita (i decessi qui sono 64). Giovedì sera, il bilancio era di 84 morti e 3.004 casi. “Purtroppo, non possiamo escludere che la prossima settimana supereremo le 10 mila persone contagiate”, ha dichiarato il capo del governo. “Siamo nella prima fase di una lotta contro il virus diffuso in tutti i paesi del mondo e in particolare nel nostro continente, l’Europa”. Lo stato di allerta dichiarato consente di mobilitare “tutti i mezzi economici, sanitari, pubblici e privati, civili e militari, per proteggere tutti i cittadini”, ha spiegato. Ma “la vittoria dipende da ognuno di noi, l’eroismo sta anche nel lavarsi le mani e rimanere a casa”, ha aggiunto. Il Paese comincia però a essere in affanno, in particolare a Madrid. “La situazione è molto difficile, ci sono più pazienti che letti”, ha spiegato Guillen del Barrio, un’infermiera dell’ospedale di La Paz nella capitale spagnola e membro di un sindacato. Le autorità locali hanno adottato una serie di misure per cercare di limitare la diffusione del virus. Dopo quella di Madrid – che ha chiuso anche bar, ristoranti e discoteche – diverse regioni hanno annunciato la chiusura delle scuole.

Nel nord, la Catalogna, ha decretato la quarantena di quattro località, e la chiusura di aree commerciali, palestre e stazioni sciistiche. La regione di Murcia, nel Sud-Est del Paese, ha annunciato su Twitter l’isolamento di aree turistiche di fronte al timore degli arrivi dei madrileni nelle loro seconde case. Nei Paesi Baschi, una delle regioni più colpite, le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza sanitaria che facilita la mobilitazione di tutti i servizi. Per evitare che le chiese diventino focolai di contaminazione, la Conferenza episcopale spagnola ha esortato i cattolici a seguire “messe alla radio e alla televisione”.

aggiornato alle 22.00

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Patrizia Grandi
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