K metro 0 – Bruxelles – “L’Italia, le sue banche, le sue famiglie e le sue imprese beneficeranno pienamente di tutte le misure” messe in campo dalla Bce per affrontare l’emergenza coronavirus ha dichiarato la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte. La Banca centrale europea, nel corso della riunione del Consiglio
K metro 0 – Bruxelles – “L’Italia, le sue banche, le sue famiglie e le sue imprese beneficeranno pienamente di tutte le misure” messe in campo dalla Bce per affrontare l’emergenza coronavirus ha dichiarato la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte.
La Banca centrale europea, nel corso della riunione del Consiglio direttivo, ha deciso acquisti netti aggiuntivi di 120 miliardi di euro fino alla fine dell’anno, garantendo un contributo da parte dei programmi di acquisto del settore privato. Secondo la Bce quest’operazione, in combinazione con l’attuale programma di acquisto di attività, sosterrà condizioni di finanziamento favorevoli per l’economia reale in tempi di maggiore incertezza. Inoltre, la Bce ha deciso di adottare un pacchetto completo di misure di politica monetaria che prevedono che ulteriori operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (Ltro) saranno condotte, temporaneamente, per fornire un sostegno immediato di liquidità al sistema finanziario dell’area dell’euro. Sebbene il Consiglio direttivo non rilevi segni significativi di tensioni nei mercati monetari o di carenza di liquidità nel sistema bancario, queste operazioni forniranno un efficace sostegno in caso di necessità. La Bce ha spiegato anche che per quanto riguarda le operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Tltro III), verranno applicate “condizioni notevolmente più favorevoli nel periodo da giugno 2020 a giugno 2021 a tutte le operazioni Tltro III in sospeso nello stesso periodo”.
Queste operazioni sosterranno i prestiti bancari alle persone maggiormente colpite dalla diffusione del coronavirus, in particolare le piccole e medie imprese. Durante questo periodo, il tasso di interesse su queste operazioni Tltro III sarà inferiore di 25 punti base al tasso medio applicato nelle principali operazioni di rifinanziamento dell’Euro-sistema. Per le controparti che mantengono i loro livelli di offerta di credito, il tasso applicato in queste operazioni sarà inferiore e, nel periodo che termina nel giugno 2021, può essere inferiore di 25 punti base al di sotto del tasso di interesse medio sull’impianto di deposito. Inoltre, l’importo totale massimo che le controparti avranno d’ora in poi diritto a prendere in prestito in operazioni Tltro III è aumentato al 50 per cento del loro stock di prestiti ammissibili al 28 febbraio 2019. In tale contesto, il Consiglio direttivo incaricherà i comitati dell’Eurosistema di indagare sulle misure per garantire che le controparti continuino ad essere in grado di sfruttare appieno il sostegno finanziario. Il tasso di interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento e i tassi di interesse sui prestiti marginali e sui depositi rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00 per cento, 0,25 per cento e -0,50 per cento. Il Consiglio direttivo si aspetta che i tassi di interesse chiave della Bce rimangano ai loro livelli attuali o inferiori fino a quando non ha visto le prospettive di inflazione convergere saldamente a un livello sufficientemente vicino, ma inferiore al 2 per cento nel suo orizzonte di proiezione, e tale convergenza è stata costantemente riflessa nelle dinamiche inflazionistiche sottostanti.
“Oggi, la Banca centrale ha finalmente battuto un colpo. Nella sua riunione del comitato esecutivo ha, infatti, preso decisioni importanti di politica monetaria volte a fornire maggior liquidità al sistema economico dell’eurozona, in forte difficoltà dopo lo scoppio del coronavirus. L’istituto di Francoforte ha deciso di tenere i tassi d’interesse invariati, una scelta divisiva che però non sorprende, considerando che gli spazi per abbassarli ulteriormente erano pochi, con effetti molto limitati. Ha però deciso di avviare nuove aste di liquidità (LTRO) e condurre quelle già in programma a condizioni più favorevoli rispetto a quelle attuali. Ha, infine, deciso di effettuare acquisti ulteriori di asset finanziari per un quantitativo pari a 120 miliardi di euro da qui alla fine dell’anno. E’ proprio questo il punto che ha deluso maggiormente le aspettative di tutti” scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia. “A conti fatti, un intervento del genere porta a poco più di 30 miliardi di euro al mese gli acquisti di titoli di Stato, una cifra lontanissima dagli 80 miliardi messa in campo da Mario Draghi nel 2016.
Con questa decisione, la Bce ha in pratica inviato il segnale che ritiene la crisi attuale meno grave della recessione del 2016. Una valutazione del tutto anacronistica alla luce di quanto stiamo vedendo”, conclude il responsabile economico di Forza Italia, Brunetta.
Ma anche dai partiti di governo si levano voci di delusione. L’eurodeputato M5S Pedicini dichiara la sua insoddisfazione per le misure della Bce in una nota: “Non stiamo vivendo una crisi finanziaria, non servono dunque ricette già viste, e non ha senso utilizzare le banche come intermediarie di questi finanziamenti: perderemmo troppo tempo e non saremmo sicuri al 100% che gli Istituti poi verserebbero all’economia reale la liquidità ottenuta. La BCE non si arrocchi a Francoforte e collabori con tutte le Istituzioni europee e gli Stati membri più in difficoltà per trovare la soluzione giusta a questa crisi epocale. Su Npl inoltre registriamo passi non sufficienti, serve una risposta europea e non una moratoria Stato per Stato”, afferma Pedicini.