K metro 0 – Agenzie – Berlino – “Dal 60 al 70 percento delle persone in Germania saranno infettate dal coronavirus”. È quanto avrebbe affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel durante la riunione del gruppo parlamentare della Cdu, secondo quanto riporta la Bild. Il ministro Spahn sarebbe concorde con le cifre riportate dalla Cancelliera, ma avrebbe anche sottolineato che circa l’80% degli infetti sarebbero asintomatici.

“L’Europa non si deve isolare ma deve coordinarsi. Nessun sistema sanitario dovrà vivere una situazione di emergenza”, ha detto Angela Merkel a Berlino, in conferenza stampa sul coronavirus. “La Germania non ritiene che chiudere le frontiere sia il modo adeguato di reagire“, ha rilevato la cancelliera tedesca a una domanda sulle decisioni prese, come ad esempio, dall’Austria verso l’Italia per il coronavirus. “Il patto di stabilità Ue va usato con flessibilità”, ha aggiunto la Merkel, riferendo della videoconferenza di ieri con le Istituzioni europee sull’emergenza coronavirus.

Il premier italiano Giuseppe Conte, dal canto suo, ha detto in conferenza stampa a Palazzo Chigi che dalla conference call con i leader Ue è emerso “che lavoreremo in coordinamento, manderemo i nostri scienziati per creare una task force europea, per promuovere la ricerca e combattere l’emergenza”.

In Germania sono stati rilevati 1.524 casi di contagio e due persone decedute. Secondo i dati diffusi ieri dai land più colpiti (Nord Reno Westfalia, Baviera, Baden-Wuerttemberg, Hesse, Bassa Sassonia e Berlino), c’è stato un aumento di 200 casi rispetto a lunedì. Gi ospedali tedeschi dispongono di 28 mila posti letto nei reparti di terapia intensiva, “25 mila dei quali dotati di dispositivi per la ventilazione meccanica”. lo ha affermato il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn.

Nel frattempo, Berlino ha approvato oggi, il progetto di legge del ministro del Lavoro, Hubertus Heil, che dispone di considerevoli facilitazioni per le imprese riguardo le prestazioni lavorative a orario ridotto. Sono previsti rimborsi integrali dei contributi previdenziali che i datori di lavoro devono normalmente pagare per i loro dipendenti, disposti dall’Agenzia federale del lavoro (Ba). Lo riporta il Frankfurter Allgemeine Zeitung.