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Brexit, National Audit Office: spesi oltre 4,5 miliardi di sterline

Brexit, National Audit Office: spesi oltre 4,5 miliardi di sterline

K metro 0 – Londra – I ministeri britannici hanno già speso 4,6 miliardi di sterline (5,2 miliardi di euro) per i preparativi in vista della Brexit. Secondo quanto riporta la BBC, il comitato di controllo del National Audit Office (NAO), l’organo indipendente del Parlamento inglese preposto alla verifica della spesa pubblica, ha affermato che i

K metro 0 – Londra – I ministeri britannici hanno già speso 4,6 miliardi di sterline (5,2 miliardi di euro) per i preparativi in vista della Brexit. Secondo quanto riporta la BBC, il comitato di controllo del National Audit Office (NAO), l’organo indipendente del Parlamento inglese preposto alla verifica della spesa pubblica, ha affermato che i dipartimenti governativi avrebbero speso più di 4 miliardi di sterline in preparativi per l’uscita dalla UE. Mentre i liberaldemocratici hanno lamentato che si siano “buttati via miliardi di sterline per riparare il caos creato dai conservatori sulla Brexit”.

Un portavoce del Tesoro ha dichiarato che il governo ha messo a disposizione “Tutti i fondi necessari” per garantire che il Paese arrivasse pronto alla Brexit. La NAO ha chiesto ai 18 Dipartimenti Centrali del Governo e ai due non-ministeriali, di fornire informazioni sul costo delle attività preparatorie effettuate tra il giungo 2016 e il 31 gennaio 2020.

Il Comitato avrebbe rimarcato che la sua relazione tratta di un “livello di spesa minimo stimato”, dal momento che non tutti i dati erano accessibili e che il rapporto non da giudizi sulla convenienza della spesa stessa. Secondo il rapporto, le Dogane e Accise di Sua Maestà e il Dipartimento dell’Ambiente rappresentano oltre metà della spesa di 4,4 miliardi di sterline. Il Tesoro negli anni 2016-17 e 2019-20 avrebbe reso disponibili 6.3 miliardi di fondi aggiuntivi per coprire i costi di una uscita dalla UE, con o senza accordo, di questi fondi, almeno 1.9 miliardi sarebbero andati per il personale con un picco di 22.000 dipendenti pubblici, nel 2019, impegnati a lavorare per la pianificazione della Brexit. Mentre per pubblicità, costruzione di nuovi sistemi e altri servizi, sarebbero stati usati oltre 1,5 miliardi, inclusi 283 milioni per il piano di insediamento dei cittadini UE dopo la Brexit (UE Settlement scheme) e 69 milioni per “Operation Brock” un sistema di gestione del traffico da usare nel Kent, in caso di uscita senza accordo. In questo miliardo e mezzo sarebbero inclusi i 46 milioni per la campagna pubblicitaria “Preparati per la Brexit”, all’inizio di quest’anno il NAO ha dichiarato che: “Non è chiaro che la campagna abbia portato il pubblico ad essere significativamente meglio preparato”. Expertises e pareri esterni sarebbero costati 288 milioni, mentre le organizzazioni governative locali avrebbero ricevuto 140 milioni.

Ci sarebbero anche delle perdite per la Brexit da parte dei dipartimenti governativi che ammontano a 92 milioni di sterline, e che includono 50 milioni per le compagnie di traghetti e 33 milioni per Eurotunnel. Il capo della NAO, Gareth Davies, avrebbe dichiarato “Stendere questo rapporto ha messo in luce i limiti del governo nel monitorare specificamente le spese di uscita dalla UE e i programmi intergovernativi, più in generale”. Secondo Meg Hiller, Presidentessa della Commissione dei Conti Pubblici della Camera dei Comuni, “Il pubblico è stato tenuto all’oscuro circa cosa stesse facendo il Governo” e “I dati sono limitati e il Tesoro non sembra preoccupato dalla mancanza di trasparenza”.

Il Portavoce per la Brexit dei Lib-Dem Alistair Carmichael ha affermato: “Di fronte alle grandi alluvioni e alla minaccia del Coronavirus, dobbiamo chiedere se il governo conosca le sue priorità di spesa”.

 

di Alessio Lauro

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