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Russia-Turchia, raggiunto accordo su cessate il fuoco a Idlib

Russia-Turchia, raggiunto accordo su cessate il fuoco a Idlib

K metro 0 – Mosca – Il presidente russo, Vladimir Putin, e quello turco, Recep Tayyip Erdogan, hanno annunciato di aver raggiunto un accordo sul cessate il fuoco a Idlib giovedì. Questo è già entrato in vigore nel nordovest della Siria, dove il conflitto ha rischiato di mettere una contro l’altra le due forze. Putin ed Erdogan

K metro 0 – Mosca – Il presidente russo, Vladimir Putin, e quello turco, Recep Tayyip Erdogan, hanno annunciato di aver raggiunto un accordo sul cessate il fuoco a Idlib giovedì. Questo è già entrato in vigore nel nordovest della Siria, dove il conflitto ha rischiato di mettere una contro l’altra le due forze.

Putin ed Erdogan hanno specificato che l’accordo prevede un corridoio di sicurezza su una delle autostrade strategiche della provincia di Idlib. Il presidente della Russia spera che il patto possa fungere da “punto di partenza” per “mettere fine agli scontri nella regione, interrompere le sofferenze della popolazione e contenere la crisi umanitaria”. Erdogan ha spiegato che con Putin si è deciso di aiutare i rifugiati a ritornare nelle proprie abitazione. Sono circa 900mila gli sfollati che hanno lasciato la propria casa sin da dicembre, quando le forze del presidente siriano, Bashar Assad, hanno lanciato la prima offensiva.

I due leader hanno sottolineato prima di tutto la necessità di raggiungere un accordo durante il faccia a faccia al Cremlino, durato più di sei ore. Uno degli obiettivi era prevenire che i rapporti bilaterali venissero danneggiati, un altro far rinascere i legami commerciali. I ministri degli Esteri di Russia e Turchia hanno svelato che l’intesa comprende un cessate il fuoco tra le fazioni attuali. Il patto prevede anche la messa a punto di un corridoio di sicurezza di 12km su un tratto dell’autostrada M4. Questo sarà monitorato da truppe russe e turche a partire dal 15 marzo prossimo.

Vorrei ribadire le mie più sentite condoglianze per la morte delle vostre truppe in Siria“, ha detto Putin rivolgendosi a Erdogan. Il presidente russo ha aggiunto che “la perdita di vite umane è sempre una tragedia”. “Purtroppo, come le ho detto in precedenza in una telefonata, nessuno, comprese le truppe siriane, era a conoscenza della loro posizione”, ha detto Putin. Secondo lui, anche le truppe siriane hanno subito perdite di recente.

“Le nostre relazioni hanno raggiunto l’apice, soprattutto nei settori della difesa e del commercio, e le nostre relazioni continuano a svilupparsi”, ha detto Erdogan a Putin. “Crediamo di dover fare ulteriori progressi in questo settore”. “A volte l’obiettivo più alto è quello di sviluppare le relazioni a prescindere da tutto, e penso che possiamo riuscirci”, ha detto ringraziando Putin per aver accettato di tenere l’incontro. Erdogan ha affermato che voleva che “l’incontro si svolgesse in Turchia“. “Tuttavia, considerando il lavoro sugli emendamenti costituzionali, abbiamo deciso di accettare il suo invito e di visitare Mosca“, ha detto a Putin.

Nel frattempo, la Turchia ha deciso di inviare forze di polizia speciali alla frontiera per evitare che gli agenti greci respingano i migranti che tentano di arrivare in Europa. Migliaia di rifugiati e altri richiedenti asilo hanno provato a entrare in Grecia via terra e via mare questa settimana, da quando Ankara ha dichiarato i propri confini aperti. La polizia ha utilizzato gas lacrimogeni, granate stordenti e idranti per impedire alle persone di oltre la frontiera dalla parte turca. Le autorità della Turchia hanno accusato gli agenti greci di aver ucciso uno dei migranti, Atene ha prontamente smentito. Il ministro dell’Interno turco, Suleyman Soylu, ha rivelato che il governo ha intenzione di portare la questione alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Il governo greco ha ribadito che non è partito nessuno sparo fortuito e ha rincarato la dose accusando la polizia turca di aver utilizzato lacrimogeni nei confronti delle guardie frontaliere della Grecia.

Mentre migliaia di persone stanno cercando di arrivare nell’Unione europea, un accordo sui flussi migratori stretto tra l’Ue e la Turchia è diventato una questione bollente. Le parti si stanno accusando a vicenda di non aver rispettato quanto promesso. Bruxelles ha sottolineato come Ankara stia direzionando i migranti verso l’Europa e si è visto rispondere che l’Unione ha un debito nei confronti della Turchia. L’intesa di marzo 2016 era tesa a prevenire una crisi proprio come quella attuale. Erodgan avrebbe dovuto interrompere il flusso di migranti verso l’Europa in cambio di 6 miliardi di euro in aiuti per i rifugiati siriani nel suo territorio, un processo velocizzato per entrare nell’Ue e esenzione dal visto per i cittadini turchi. Tra le conseguenze, la riduzione del numero dei richiedenti asilo in arrivo nelle isole greche del 97%. La richiesta di membership europea, tuttavia è ancora in stallo. L’Unione ha spiegato che non sussistono ancora le condizioni per entrare nel blocco.

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