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Brexit. Barnier: molte divergenze. 3 cantieri aperti e distanze su 4 punti

Brexit. Barnier: molte divergenze. 3 cantieri aperti e distanze su 4 punti

K metro 0 – Bruxelles – “Rileviamo delle convergenze, fortunatamente, su alcuni obiettivi e punti specifici”, “ma per essere franco ci sono molte divergenze, e divergenze molto serie. È naturale, in un primo round di negoziati”, e “cito quattro temi che dovremo risolvere se vogliamo progredire” afferma il capo negoziatore dell’Unione europea per la Brexit,

K metro 0 – Bruxelles – “Rileviamo delle convergenze, fortunatamente, su alcuni obiettivi e punti specifici”, “ma per essere franco ci sono molte divergenze, e divergenze molto serie. È naturale, in un primo round di negoziati”, e “cito quattro temi che dovremo risolvere se vogliamo progredire” afferma il capo negoziatore dell’Unione europea per la Brexit, Michel Barnier, in conferenza stampa, a seguito del primo giro di negoziati sulla futura relazione con il Regno Unito. Ha quindi elencato il ‘level playing field’, affermando: “Se siamo d’accordo su standard elevati, perché non impegnarsi formalmente? È una questione di fiducia”. Cita inoltre la collaborazione giudiziaria e di polizia in materia penale, la governance degli accordi futuri, la pesca. “Continuo a credere che possiamo raggiungere un buon accordo, per entrambe le parti”, ha proseguito Barnier.

Barnier ha ribadito i punti su cui le divergenze tra Bruxelles e Londra potrebbero rendere difficili i negoziati, a cominciare dal ‘level playing field’, ovvero la parità di condizioni stabilita nella dichiarazione politica tra Uk e Ue per evitare vantaggi sleali sulla concorrenza: “Il Regno Unito non vuole trasformare questi impegni in un accordo formale e non vuole un meccanismo che ne assicuri il rispetto – ha ricordato Barnier – ma abbiamo concordato di mantenere standard elevati. Allora perché non impegnarsi a farlo in maniera formale?”. Un secondo nodo è quello della cooperazione in materia di giustizia, “ci sono sfide condivise come la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro”, è necessaria “una cooperazione ambiziosa” su questi temi. Inoltre “Il Regno Unito non vuole che la Corte di Giustizia Europea abbia un ruolo per quel che riguarda l’interpretazione del diritto europeo”, ma questa è “una condizione essenziale per noi”. Infine, ha concluso Barnier, le parti restano lontane sul tema della pesca perché il Regno Unito chiede che l’accesso reciproco alle acque britanniche ed europee venga negoziato su base annuale, ma questo “non è praticabile, serve un accordo equilibrato”, ha aggiunto. Si tratta di “divergenze normali dopo un solo round di negoziati – ha concluso Barnier – ma alcune sono molto difficili da superare. Comunque continueremo a lavorare con questo spirito nei prossimi round di colloqui”.

Infine, ha sottolineato Barnier, “se il Regno Unito non cambia la propria posizione e mantiene fermo il principio di non volere una proroga del periodo di transizione che scade al 31 dicembre, in assenza di un accordo economico e commerciale il 1° gennaio 2021 non sarà più business as usual ma ci saranno conseguenze che ora sono sottovalutate”. Barnier ha parlato di un “contesto molto esigente” in cui avvengono i negoziati che procedono su tre cantieri diversi su cui lavorare in parallelo. Il primo cantiere è quello che mira a garantire ai 4,5 milioni di cittadini di ambo le parti di continuare a godere dei rispettivi diritti anche a partire dal primo gennaio 2021. “Questo è un punto che è stato negoziato e ratificato da ambo i parlamenti – ha detto Barnier – così come l’impegno a garantire il rispetto dell’accordo del Venerdì Santo per il confine fra le due Irlande. Il secondo cantiere riguarda l’accordo commerciale ed economico e qui dobbiamo essere pronti a ogni scenario, che si arrivi a un accordo o che invece non si trovi un punto di intesa. Il terzo cantiere riguarda la costruzione delle nostre relazioni per il futuro, del nostro partenariato. Noi faremo ogni sforzo per proteggere e difendere gli interessi dei nostri cittadini, dei consumatori, dei nostri viaggiatori e delle nostre imprese”.

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Nizar Ramadan
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