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Coronavirus. Chiude il Louvre, prima vittima negli Usa

Coronavirus. Chiude il Louvre, prima vittima negli Usa

K metro 0 – Parigi – Il coronavirus continua a far paura. I casi sono aumentati considerevolmente in Italia e in Francia. A Parigi domenica è rimasto chiuso anche il museo del Louvre. L’epidemia originata in Cina comincia a terrorizzare l’Europa occidentale, l’ industria del turismo potrebbe essere la più colpita. Il numero dei Paesi

K metro 0 – Parigi – Il coronavirus continua a far paura. I casi sono aumentati considerevolmente in Italia e in Francia. A Parigi domenica è rimasto chiuso anche il museo del Louvre. L’epidemia originata in Cina comincia a terrorizzare l’Europa occidentale, l’ industria del turismo potrebbe essere la più colpita.

Il numero dei Paesi colpiti dal nuovo virus ha supero i 60 e le vittime sono ormai circa 3.000. La sfida ha raggiunto nuove frontiere nel fine settimana, facendo diventare l’atmosfera ancora più pesante. I mercati finanziari registrano crolli giornalieri, le strade in molte città si svuotano e la routine di milioni di persone appare profondamente trasformata. Circa 88mila persone sono state infettate a livello globale, con il coronavirus che ha fatto capolino in ogni continente tranne in Antartide. Australia e Thailandia hanno riportato le prime vittime mentre la Repubblica Dominicana e la Repubblica Ceca le prime infezioni. Le autorità italiane hanno annunciato che le infezioni sono aumentate del 50% in 24 ore, facendo schizzare il numero totale a 1.694 – sono arrivati nel frattempo altre cinque morti, in totale 34. Anche in Francia i numeri sono in rapida crescita, 130 secondo gli ultimi report: un incremento di 30 unità, con due morti.

In Spagna sono invece saliti a 32 i casi di persone contagiate. E la Germania ha visto oggi salire il suo bilancio di casi a 117. Una conta che si aggiorna di ora in ora, con 87.400 contagiati e – unica consolazione – oltre 42.500 guariti.

Negli Stati Uniti, il governo ha sconsigliato ai propri cittadini di viaggiare verso i due focolai dell’Italia settentrionale, in Lombardia e Veneto. Le principali compagnie aeree americane, invece, hanno cominciato a sospendere i voli per Milano. Le restrizioni agli spostamenti nei confronti dell’Italia e la situazione che si aggrava con il passare delle ore in Francia potrebbe impattare fortemente sull’industria del turismo delle due nazioni. Ad esempio, in primavera – e in particolare per le vacanze di Pasqua – le scolaresche spesso vi si recano in gita. L’Iran, L’Iraq e la Corea del Sud, tra gli altri stati, hanno visto aumentare il numero delle infezioni. I casi negli Usa sono almeno 74, con la prima morte arrivata domenica – un uomo di 50 anni dello stato di Washington che presentava diverse patologie pregresse ma che non aveva viaggiato nelle “zone rosse”. In Giappone è iniziata la corsa ai beni di prima necessità. Le attrazioni turistiche dell’Asia e del Medio Oriente, poi, sono rimaste deserte. Così come i siti di pellegrinaggio islamici che sono stati chiusi agli stranieri. I governi hanno cominciato a chiudere le scuole e a rinviare i grandi eventi pubblici. Per contrastare l’emergenza, le Nazioni Unite hanno deciso di aiutare i Paesi con i sistemi sanitari meno strutturati iniettando nelle loro casse circa 15 milioni di dollari. “Dobbiamo agire ora prima che il virus metta in pericolo altre vite umane”, ha dichiarato Mark Lowcock, segretario generale dell’Onu per gli affari umanitari, che poi ha aggiunto che i fondi potrebbero “salvare milioni di vite umane”

Nel Regno Unito, sempre nella giornata di ieri, le autorità sanitarie hanno confermato 12 nuovi casi di contrazione del coronavirus, portando la conta totale delle infezioni a 35. Il premier Boris Johnson presiederà per la prima volta oggi una riunione del comitato d’emergenza ‘Cobra’.

Il professor Chris Whitty, ufficiale medico capo, ha spiegato che uno dei nuovi pazienti “non ha effettuato viaggi degni di nota” e che non è chiaro “se abbia contratto il virus direttamente o indirettamente da un individuo ritornato dall’estero”. Whitty ha anche rivelato che si stanno ancora indagando le cause della trasmissione in questione. Il governo Britannico ha annunciato che nessuna iniziativa è “esclusa” nel piano di contenimento del virus. Il ministro della Salute britannico, Matt Hancock ha sottolineato, infatti, come sia stato preso in considerazione “lo scenario peggiore possibile”, il che potrebbe comportare il rinvio di eventi importanti, la chiusura delle scuole e la riduzione degli spostamenti attraverso il trasporto pubblico.

I test sono saliti ormai a quasi 12.000 (circa 1000 al giorno negli ultimi giorni) e a destare inquietudine è in particolare il fatto che due delle ultime persone contagiate lavoravano in una scuola elementare e in una scuola materna in Inghilterra. Entrambe le strutture sono state chiuse temporaneamente per precauzione.

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