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Covid-19 – Coronavirus: 1577 i contagiati, 34 i decessi

Covid-19 – Coronavirus: 1577 i contagiati, 34 i decessi

K metro 0 – Roma – Il primo caso di coronavirus anche a Bari. La conferma è arrivata in serata dopo l’esecuzione dei test nel laboratorio di riferimento regionale presso il reparto di Malattie infettive del Policlinico di Bari. Si tratta di un 29enne residente in Lombardia, che è il territorio con il più alto

K metro 0 – Roma – Il primo caso di coronavirus anche a Bari. La conferma è arrivata in serata dopo l’esecuzione dei test nel laboratorio di riferimento regionale presso il reparto di Malattie infettive del Policlinico di Bari. Si tratta di un 29enne residente in Lombardia, che è il territorio con il più alto numero di contagiati dal Covid-19.

Nel frattempo, arrivano i dati aggiornati della Protezione civile, 1.577 persone risultano positive. I guariti sono 83 (+33 oggi), mentre i deceduti sono 34 (+5 oggi): questo numero, però, “potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso”. Sono 798 i contagiati in isolamento domiciliare, senza sintomi, mentre 639 i ricoverati con sintomi. Il 9% – 140 persone di cui 106 in Lombardia – si trova in terapia intensiva. Nel dettaglio regionale, i casi accertati in Lombardia sono 984 (i casi ad oggi positivi al tampone del Coronavirus nella provincia di Milano sono 46, di cui 18 in città), 285 in Emilia-Romagna, 263 in Veneto, 25 in Liguria, 17 in Campania, 49 in Piemonte, 13 in Toscana, 25 nelle Marche, 6 nel Lazio, 9 in Sicilia, 4 in Puglia, 5 in Abruzzo, uno in Calabria e nella Provincia autonoma di Bolzano. Ad oggi sono stati effettuati 21.127 tamponi.

“In questo momento vediamo ancora un’accelerazione nel numero dei nuovi casi. Un’accelerazione attesa, purtroppo, e dovuta al fatto che le misure di contenimento sono state messe in atto a praticamente da una settimana e il tempo di incubazione medio è intorno a 4-5-6 giorni, mentre il tempo massimo è intorno ai 12-13 giorni. Prima di vedere un eventuale effetto, che ci aspettiamo e speriamo di vedere presto, dobbiamo chiaramente aspettare almeno un’altra settimana, 10 giorni” ha detto Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, in conferenza stampa alla Protezione civile sull’emergenza coronavirus. “I casi gravi – spiega – sono una frazione piccola dei casi totali, è chiaro che meno casi totali abbiamo minore è anche il numero dei casi gravi”. Va considerato, ricorda l’esperto, che “abbiamo una popolazione particolarmente anziana, che dobbiamo proteggere, continuando a mettere in atto misure di contenimento che possano ridurre la circolazione virale e il numero totale di casi”.  “I primi casi, retrospettivamente ed ufficialmente, risalgono all’inizio del mese di febbraio, ma l’infezione probabilmente già circolava in parte nella seconda metà del mese di gennaio. Su questo stiamo facendo verifiche e quando presenteremo i dati potremmo fare delle ricostruzioni retrospettive oltre che delle proiezioni” ha affermato il professor Giovanni Rezza.

Intanto è stato diffuso in serata un nuovo provvedimento  del Governo che fraziona l’Italia, fino all’8 marzo, in tre parti: una zona rossa (in Lombardia i comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini; in Veneto il comune di Vò) una zona gialla zona gialla (L’Emilia Romagna, la Lombardia, il Veneto, le province di Pesaro e Urbino, Savona), e tutto il resto del territorio nazionale.

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