fbpx

Siria. Escalation: raid aereo a Idlib: 22 soldati turchi uccisi

Siria. Escalation: raid aereo a Idlib: 22 soldati turchi uccisi

K metro 0 – Idlib, Siria – 22 soldati turchi sono rimasti uccisi in un raid aereo ordinato dalle forze governative siriane. Lo ha riferito il governatore provinciale turco, Rahmi Dogan. Di certo si tratta di una delle più gravi perdite degli ultimi anni per le forze armate di Ankara in un singolo attacco. Che la

K metro 0Idlib, Siria – 22 soldati turchi sono rimasti uccisi in un raid aereo ordinato dalle forze governative siriane. Lo ha riferito il governatore provinciale turco, Rahmi Dogan. Di certo si tratta di una delle più gravi perdite degli ultimi anni per le forze armate di Ankara in un singolo attacco. Che la situazione sia ritenuta grave lo conferma il Consiglio di sicurezza nazionale convocato d’urgenza per due ore dal presidente Recep Tayyip Erdogan.

Molti altri sono stati gravemente feriti nella regione di Idlib, nel nordovest del Paese. Il conto delle vittime, comunque è destinato a salire. Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha tenuto un meeting d’emergenza subito dopo il raid. Le forze siriane sostenute dalla Russia stanno cercando di tornare in controllo dell’area, sottraendola ai ribelli supportati dall’esercito turco. Erdogan vuole che le forze siriane indietreggino dalle posizioni in cui la Turchia ha messo in piedi postazioni d’osservazione. Tra le altre cose, ha anche minacciato di attaccare le stesse se non dovessero interrompere la propria avanzata. Il governo siriano e la Russia hanno già respinto la sua richiesta di ritirata fino ai confini stabiliti nel 2018. Mosca ha anche accusato la Turchia di aver violato il cessate il fuco stabilito due anni fa, avendo sostenuto i ribelli. L’osservatorio britannico, il Syrian Observatory for Human Rights, ha rivelato che almeno 34 soldati turchi sono stati uccisi nel raid aereo di ieri, un numero diverso da quello riportato da altre fonti. I feriti sono stati trasportati in Turchia per poter ricevere gli adeguati trattamenti sanitari. Nel frattempo, Ankara ha riportato che il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, ha già contattato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Pochi minuti dopo l’annuncio della telefonata di Cavusoglu a Stoltenberg, l’ambasciatrice Usa alla Nato ha dichiarato che “la Turchia dovrebbe apprendere qualcosa dai recenti scontri con la Russia in Siria”, rinunciando per esempio al sistema antimissile S-300 che Erdogan ha voluto acquistare proprio da Mosca: “Io spero davvero che il presidente turco sappia capire chi è un alleato affidabile e chi invece non lo è”, ha detto l’ambasciatrice Kay Bailey Hutchison. Mentre il senatore repubblicano Lindsay Graham, influente sostenitore del presidente Donald Trump, ha chiesto un intervento immediato per garantire una no-fly zone nell’area degli scontri.

Nel frattempo, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha fissato una riunione d’emergenza, lo ha annunciato l’ambasciatore del Belgio, Marc Pecsteen de Buytswerve, attuale presidente del Consiglio.  “L’escalation è molto, molto preoccupante, ecco perché è stato chiesto questo incontro”, ha detto, “vogliamo chiedere moderazione, de-escalation e un cessate il fuoco”. La richiesta è stata presentata da Belgio, Francia, Germania, Estonia, Regno Unito, Usa e Repubblica Dominicana, ha precisato.

Gli ultimi scontri sono avvenuti dopo che i ribelli sostenuti dalla Turchia avevano ripreso in mano la città di Saraqeb, punto strategico precedentemente controllato dalla forze governative. Il conflitto di Idlib ha causato la fuga di circa un milione di cittadini siriani che hanno dovuto abbandonare le proprie case. L’Onu ha spiegato che se si dovesse verificare un’ulteriore escalation il risultato sarebbe un “massacro”. Reuters ha riferito che un funzionario turco giovedì ha svelato che Ankara avrebbe deciso di non monitorare più i confini, permettendo così ai rifugiati siriani di raggiungere senza intoppi l’Europa. Tuttavia, l’indiscrezione non è ancora stata confermata ufficialmente. Si tratta di una nuova e pericolosa fase del confronto tra le due fazioni. Entrambe hanno subito perdite nelle ultime settimane. Il presidente turco Erdogan ha minacciato di intraprendere un’offensiva militare senza precedenti contro le forze di Assad se quest’ultimo non dovesse acconsentire alla ritirata nei prossimi due giorni. Ankara intanto replica alla notizia dei soldati uccisi diffondendo un bilancio di presunte vittime tra le forze di Assad. L’esercito turco infatti ha rivendicato ieri di aver “neutralizzato” (cioè ucciso o ferito) in 17 giorni di scontri almeno 1.709 soldati delle truppe governative siriane, distruggendo inoltre 55 tank, 3 elicotteri, 18 mezzi blindati, 29 obici, 21 mezzi militari e diversi depositi di armi e munizioni del regime.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: