K metro 0 – Madrid – Il governo spagnolo e i leader separatisti della Catalogna hanno aperto ufficialmente il dialogo per risolvere la crisi politica provocata dal movimento secessionista della regione. Come previsto, il meeting – durato circa 3 ore – tra il primo ministro, Pedro Sánchez e Quim Torra, presidente della Catalogna, non ha portato
K metro 0 – Madrid – Il governo spagnolo e i leader separatisti della Catalogna hanno aperto ufficialmente il dialogo per risolvere la crisi politica provocata dal movimento secessionista della regione.
Come previsto, il meeting – durato circa 3 ore – tra il primo ministro, Pedro Sánchez e Quim Torra, presidente della Catalogna, non ha portato a nessuna svolta. I due governi hanno emesso un comunicato congiunto, spiegando che gli incontri avverranno ogni mese, tra Madrid e Barcellona, dove si trova la sede del governo catalano. Torra ha ribadito le proprie richieste per la Catalogna nordest, ovvero quella riguardante il referendum sull’indipendenza e quella sul rilascio dei nove leader separatisti che son in prigione per il loro ruolo nel tentativo di secessione illegale del 2017. “Abbiamo avuto un confronto onesto e sincero, un dibattito aperto che ha reso ancora più chiare le discrepanze tra le parti”, ha dichiarato Torra dopo l’incontro. Sánchez ha più volte promesso che il suo governo non prenderà in considerazione un voto per l’indipendenza della regione. Si concentrerà invece sul migliorare le relazioni, allentando le tensioni che hanno portato alla frattura. I sondaggi e i risultati elettorali recenti, comunque, indicano che circa il 50% dei 7 milioni e mezzo di residenti nel nordest della Catalogna sono a favore di una secessione. L’altra metà, come il resto della Spagna, è contraria.
Il governo spagnolo si è anche dovuto occupare del caso di Plácido Domingo, tenore, baritono nonché direttore d’orchestra accusato di molestie sessuali. L’esecutivo ha deciso di cancellare i suoi prossimi concerti a Madrid, dopo che lo stesso ha assunto “piena responsabilità” per le proprie azioni. Il sostegno da parte degli enti lirici, inoltre, è andato via via sgretolandosi nelle ultime ore. Il ministero della Cultura, considerata la “gravità di quanto accaduto” e in “solidarietà con le donne coinvolte”, ha cancellato l’evento che si sarebbe dovuto tenere al Teatro de la Zarzuela a metà maggio. La decisione è arrivata all’indomani delle rivelazioni del sindacato americano che rappresenta i cantanti d’opera su Domingo. Questo avrebbe tenuto un comportamento inappropriato nel ventennio in cui ha ricoperto posizioni di management al Washington National Opera e al Los Angeles Opera. In risposta a quanto rinvenuto, il cantante ha parlato così: “Rispetto il fatto che queste donne abbiano finalmente trovato la forza per parlare. Voglio fargli sapere che sono sinceramente dispiaciuto per il dolore causato. Mi assumo piena responsabilità per le mie azioni e ammetto di essere cresciuto e cambiato”
Nel frattempo, sul tavolo c’è anche l’emergenza coronavirus, che è arrivato anche a Tenerife, isola delle Canarie, attraverso due turisti italiani. Una delle mete più famose dell’arcipelago verrà, probabilmente, messa in quarantena per le prossime due settimane. Il contatto fisico è stato al momento sconsigliato per evitare che il COVID-19 possa espandersi ulteriormente nei prossimi giorni. Sempre per quanto riguarda la cronaca, ha fatto discutere una sfilata di carnevale che si è tenuta a Campo de Criptana nella regione della Castiglia-La Mancia. Durante la stessa, alcuni partecipanti si sarebbero presentati vestiti da nazisti o da prigionieri dei campi di concentramento. Le donne in uniforme da deportate hanno sventolato bandiere israeliana mentre gli uomini si sono messi in posta con le loro armi giocattolo. L’ambasciata israeliana in Spagna, attraverso il proprio profilo Twitter ufficiale, ha condannato “la vile e disgustosa rappresentazione dell’Olocausto” che ha “ironizzato sui 6 milioni di ebrei uccisi dai nazisti”