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Commissione Ue. Country Report Italia: i 364 milioni del Fondo transizione vadano a Taranto e al Sulcis

Commissione Ue. Country Report Italia: i 364 milioni del Fondo transizione vadano a Taranto e al Sulcis

K metro 0 – Bruxelles – Per il Just Transition Fund da 7,5 miliardi di euro proposto dalla Commissione Ue nell’ambito del Green Deal europeo (e oggetto della trattativa sul Quadro finanziario pluriennale dell’Unione 2021-27), rispetto alla quota spettante all’Italia, secondo la Commissione, due aree meritano un’attenzione specifica: Taranto e le zone carbonifere del Sulcis

K metro 0 – Bruxelles – Per il Just Transition Fund da 7,5 miliardi di euro proposto dalla Commissione Ue nell’ambito del Green Deal europeo (e oggetto della trattativa sul Quadro finanziario pluriennale dell’Unione 2021-27), rispetto alla quota spettante all’Italia, secondo la Commissione, due aree meritano un’attenzione specifica: Taranto e le zone carbonifere del Sulcis Iglesiente in Sardegna (Carbonia-Iglesias). Lo scrive la Commissione nel Country Report 2020 sulle condizioni economiche e strutturali relativo all’Italia.

L’area di Taranto, scrive la Commissione nel report, “ospita una delle maggiori acciaierie in Europa e tre delle maggiori centrali elettriche a carbone in Italia, da cui deriva grande inquinamento industriale da gas a effetto serra, ma anche da altre sostanze inquinanti e particelle. Quest’area è economicamente fortemente dipendente dall’acciaieria, che impiega circa 10 mila dipendenti, con ulteriori 10 mila impieghi” nell’indotto. “Questi posti di lavoro sono a rischio. La forte dipendenza della zona dai combustibili fossili è un’enorme sfida alla decarbonizzazione e chiede grandi sforzi per sostenere una strategia di transizione integrata per accompagnare il passaggio a lungo termine di Taranto verso alternative economiche e l’ulteriore sviluppo del cluster dell’acciaio. Sulla base di questa valutazione preliminare, sembra giustificato che il Just Transition Fund concentri il suo intervento su quell’area”. Gli investimenti dovrebbero riguardare in particolare la “diffusione di tecnologie e infrastrutture per energia pulita a prezzi accessibili, efficienza energetica ed energia rinnovabile, anche in siti industriali che emettono elevati gas a effetto serra con l’obiettivo di ridurre le emissioni; risanamento e decontaminazione di siti, progetti di ripristino e riqualificazione del territorio; creazione di nuove aziende, anche attraverso incubatori di imprese e servizi di consulenza; e poi investimenti in Piccole e medie imprese, formazione dei lavoratori, assistenza all’impiego e inclusione attiva”.

In relazione al Sulcis Iglesiente, il report ricorda che “l’ultima miniera di carbone italiana (Monte Sinni) dovrebbe eliminare gradualmente la produzione di carbone entro il 2025. Impiega 350 dipendenti. L’area è già caratterizzata da un’alta percentuale di anziani, pochi giovani laureati, alto tasso di disoccupazione giovanile (35,7%), basso reddito pro capite e una qualità complessivamente bassa di vita”. Nell’area, gli investimenti dovrebbero riguardare “rigenerazione e bonifica dei siti”, “economia circolare”, “Piccole e medie imprese, comprese le start-up”, formazione dei lavoratori, assistenza all’impiego e inclusione attiva. Queste proposte saranno la base per un dialogo tra l’Italia e la Commissione, al fine della programmazione dell’utilizzo del Just Transition Fund.

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Joseph Villeroy
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