fbpx

A Roma il commissario europeo Nicolas Schmit. Impegni importanti tra ministero e Parlamento

A Roma il commissario europeo Nicolas Schmit. Impegni importanti tra ministero e Parlamento

K metro 0 – Bruxelles – “L’Italia è il primo paese che visito proprio perché la Commissione vuole dialogare con tutti i paesi membri. La Commissione Ue vuole rafforzare la dimensione sociale dell’Europa e faremo dei diritti sociali il nostro pilastro” afferma il commissario europeo al Lavoro e Diritti sociali, Nicolas Schmit, nel corso della

K metro 0 – Bruxelles – “L’Italia è il primo paese che visito proprio perché la Commissione vuole dialogare con tutti i paesi membri. La Commissione Ue vuole rafforzare la dimensione sociale dell’Europa e faremo dei diritti sociali il nostro pilastro” afferma il commissario europeo al Lavoro e Diritti sociali, Nicolas Schmit, nel corso della conferenza stampa al termine del bilaterale sulle tematiche del lavoro che si è svolto nella mattinata di martedì 25 febbraio al ministero del Lavoro. “Fra i punti più importanti di cui ci occuperemo ci sarà il quadro europeo per il salario minimo. Vogliamo ci sia il totale rispetto della contrattazione collettiva e qualsiasi sistema che vada a sostegno di questa contrattazione lo accogliamo. In questo rientra l’obiettivo di aumentare i salari bassi in paesi in cui sono talmente bassi da non permettere una vita dignitosa”.

Inoltre, “la competizione globale sta diventando più accesa, e l’Europa deve essere in grado di reggersi sulle proprie gambe in diversi settori, come economia, difesa, e sicurezza. Dobbiamo raccogliere le sfide della rivoluzione tecnologica che si sta svolgendo attraverso la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale. Dobbiamo inoltre affrontare il cambiamento climatico. Noi possiamo negoziare con aziende e Paesi, ma non con il clima: semplicemente, dobbiamo tenerne conto, e adattare il nostro modo di produrre e le economie rispetto a questo vincolo di fondo. La Commissione europea ha definito un’ambizione molto alta: fare dell’Europa il primo continente neutro in termini di emissioni di Co2. E’ una grande sfida per tutti noi, ma anche un’enorme opportunità” ha poi detto Nicolas Schmit in audizione davanti alle commissioni Lavoro e Politiche Ue di Camera e Senato. Nella transizione ecologica del Green Deal “dovremo stare accanto a chi è più vulnerabile. Una transizione a spese dei lavoratori non è equa. Sarebbe una transizione fallita, e potrebbe ritorcersi contro di noi. Il Fondo per una transizione giusta (Jtf) assisterà le aree più colpite, e potrebbe andare a beneficio di alcune zone della Puglia e della Sardegna dove ci sono ancora centrali a carbone e impianti siderurgici. Mi rendo ben conto dei problemi di Taranto e di tutto quello che sta succedendo lì”.

Secondo Schmit, “la disoccupazione è diminuita negli ultimi anni, ma si è invece ampliata la disparità di reddito, quella di genere rimane ampia, e la povertà lavorativa investe un numero crescente di persone. Dobbiamo tenere conto della precarietà di molti lavoratori, soprattutto giovani, che pur avendo un lavoro non sanno se ce lo avranno domani, e dobbiamo lavorare per l’integrazione e la sicurezza di questi lavori. Il progetto europeo non può avere vincitori e perdenti: per essere sostenibile deve funzionare per tutti, e invece è ancora troppo spesso percepito come sbilanciato, non equo o come un progetto che non tiene abbastanza conto dei problemi dei cittadini”. Inoltre, ha proseguito, “in Italia il tasso di giovani senza lavoro, non a scuola e non in formazione, è uno dei più alti d’Europa: il 19,2% rispetto alla media Ue del 10,5%. A marzo daremo nuovo impulso alla nostra ‘garanzia per i giovani’ mettendo l’accento sulle competenze digitali e sui Neet. Questo è di importanza vitale per l’Italia, che è terzultima nell’Ue per quanto riguarda i livelli di competenze digitali di base avanzate. Aggiorneremo inoltre l’attuale Agenda per le competenze, in modo che le competenze acquisite a scuola e sul lavoro soddisfino le esigenze del mercato: in Italia un lavoratore su cinque ha una qualifica inferiore ai requisiti del suo posto di lavoro”.

In infine, ha detto Schmit che “dobbiamo rivedere le regole sugli aiuti di Stato, per vari motivi. Innanzitutto, siamo in una situazione molto particolare in cui dobbiamo gestire grosse e importanti transizioni, e questo va fatto insieme agli Stati membri. Quindi, dobbiamo attingere anche agli investimenti pubblici. Se vogliamo creare nuove attività non possiamo fare a meno dell’investimento pubblico, e dovremo rivedere e adeguare la normativa sugli aiuti di Stato. Inoltre, siamo di fronte a una rivoluzione tecnologica, e non ci sarebbe stata nessuna Silicon Valley negli Stati Uniti senza l’investimento pubblico massiccio nelle imprese e nelle università. Noi dobbiamo adeguare i nostri strumenti”. Si tratta di impegni importanti che Nicolas Schmit, commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, ha voluto comunicare sia alla ministra del Lavoro Catalfo sia in audizione davanti alle commissioni Lavoro e Politiche Ue di Camera e Senato. E di una illustrazione degli indirizzi europei in materia di creazione del lavoro, salario minimo e aiuti di Stato.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: