K metro 0 – Locarno – Stop 5G la fisica quantistica ha la soluzione attraverso dispositivi costruiti con i super materiali. Il normalissimo plexiglas o l’acciaio trattato con particolare tecnica di impregnazione di bio-risonanze, acquisisce speciali performance oltre l’immaginabile, nascono così i supermateriali. Antonio Noseda un ricercatore quantistico indipendente, si occupa da anni dello studio
K metro 0 – Locarno – Stop 5G la fisica quantistica ha la soluzione attraverso dispositivi costruiti con i super materiali. Il normalissimo plexiglas o l’acciaio trattato con particolare tecnica di impregnazione di bio-risonanze, acquisisce speciali performance oltre l’immaginabile, nascono così i supermateriali.
Antonio Noseda un ricercatore quantistico indipendente, si occupa da anni dello studio nell’ambito dei supermateriali, ovvero i cosiddetti materiali “informati”.
Che cosa è la biorisonanza? Si potrebbe definire la “simpatia” fra cellule che le porta ad aprirsi al dialogo reciproco, a chiacchierare fra loro come vecchie amiche. L’” antipatia” (o assenza di coerenza di fase) non dà luogo alle reazioni chimiche, ed in questo le cellule manifestano similitudini di comportamento con gli umani.
Il corpo umano è costituito da trilioni di cellule in continua interazione e l’insieme di tutto il loro “vociare”, come quello dentro un ristorante affollato, costituisce il campo elettromagnetico sottile.
In realtà, tra cellule non c’è uno scambio di banalità ma di precise ed urgenti comunicazioni di servizio sulle operazioni biologiche da compiere, esattamente come accade fra torre preposta al controllo del traffico in volo degli aeromobili.
A che servono i supermateriali? L’acciaio ed il plexiglas scelti per un puro fatto di gradevolezza, una volta trattati quantisticamente, sono programmati per dare indicazioni correttive al sistema vivente, esattamente come le indicazioni vocali di un navigatore satellitare da seguire se vogliamo giungere a destinazione.
Si riesce a fare qualcosa di utile per armonizzare il 5G? o le intolleranze alimentari? o allontanare le mosche dall’ambiente domestico?
Armonizzare il problema 5G presente in casa, in auto, in treno, o ridurre le tolleranze alimentari per permetterci di ritrovare la gioia di gustare quel cibo che inspiegabilmente ad un certo punto della nostra vita ha iniziato a provocarci disagio, oppure indurre le mosche ad abbandonare casa o le stalle di allevamento bestiame è del tutto possibile già da oggi.
Il tanto chiacchierato 5G, trattato dai media con la stessa inesorabilità di un meteorite in rotta di collisione con la Terra, spaventa la gente, anche quella rimasta ignara fino a poco prima, perché non si comprende per quale ragione non venga fornito neppure una minima indicazione di riparo anche fosse solo d’emergenza.
Eppure, anche per il 5G che resta davvero molto pericoloso e dannoso, ma in verità non più del 2G, 3G, 4G e Wi-Fi che da 30 anni ci interferiscono, la fisica quantistica è in grado di offrire una soluzione capace di ridurre quasi a zero gli effetti distonici di ricaduta sul sistema biologico.
Cosa succede alle cellule viventi quando ci esponiamo ai campi elettromagnetici?
Accade la stessa cosa che accadrebbe al traffico automobilistico di una grande metropoli per esempio come Roma in caso di completo black-out di tutti i semafori, cioè un forte rallentamento del flusso automobilistico fino al totale intasamento degli incroci stradali.
Perché in caso di blocco semaforico urbano, vengono allertate tutte le pattuglie della polizia municipale?
Perché è ovvio che diventa prioritario ripristinare il sistema dei segnali.
I dispositivi quantistici funzionano con la medesima finalità, la stessa logica, portano sugli incroci intasati delle reazioni bio-chimiche, le biorisonanze che forniscono le istruzioni necessarie alle cellule confuse dall’interferenza elettromagnetica delle antenne esterne.
Grazie alla tecnologia iperspettrale di immagine creata dal perito forense Daniele Gullà, che con la sua speciale video camera ha misurato nel 2018 il ponte Morandi di Genova, è stato possibile effettuare altrettante misurazione digitali dell’efficacia d’azione dei dispositivi Noseda, attraverso la rilevazione della misura di numerosi parametri vibrazionali biologici di persone che si sono esposte volontariamente ai campi elettromagnetici senza dispositivo prima e con protezione poi.
Appendendo il triangolo Serenity dentro casa, dopo averlo orientarlo verso le antenne in piena funzione e distanti anche poche decine di metri dall’appartamento, le persone elettrosensibili hanno dichiarato la riduzione fino al 97% di tutti i fastidi percepiti in modo stabile e da anni e sopratutto senza necessità di apporre energia o manutenzione alcuna.