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Coronavirus. Contagi impennano in Italia, Iran e Corea del Sud

Coronavirus. Contagi impennano in Italia, Iran e Corea del Sud

K metro 0 – Seul – Il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in , domenica ha deciso di dichiarare lo stato d’emergenza nazionale a causa del coronavirus. Ai funzionari di governo ha chiesto di prendere decisioni “potenti” e “senza precedenti” per combattere l’epidemia. In Italia, invece, le autorità stanno combattendo contro i primi focolai

K metro 0 – Seul – Il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in , domenica ha deciso di dichiarare lo stato d’emergenza nazionale a causa del coronavirus. Ai funzionari di governo ha chiesto di prendere decisioni “potenti” e “senza precedenti” per combattere l’epidemia. In Italia, invece, le autorità stanno combattendo contro i primi focolai seri d’Europa.

La Cina, intanto, ha riportato ieri altri 150 morti (erano stati 97 sabato) da coronavirus e 409 nuovi casi (648) di infezione accertati. Lo si legge nell’aggiornamento quotidiano fornito dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc). Il totale dei decessi, includendo quindi gli aggiornamenti di domenica, è aumentato a 2592, con i contagi accertati che si sono portati a 77’150 e i dimessi dagli ospedali saliti a 24’734, con un aumento di 1846 unità. La provincia dell’Hubei, l’epicentro dell’epidemia, ha avuto ieri 149 morti, 398 nuove infezioni e 1439 guarigioni, facendo salire i numeri complessivi, rispettivamente, a 2945, 64’287 e 16’738. Un solo morto di ieri, invece, è relativo alla provincia di Hainan.

L’Iran ha poi dichiarato che le vittime del virus sono salite a otto – la conta più alta al di fuori della Cina. Il ministero della Salute conferma 43 casi totali, quando il Paese non ne aveva riportati fino a mercoledì.

Nella regione italiana della Lombardia, che include la capitale finanziaria del Paese, Milano, il governo ha annunciato che il numero delle persone colpite è arrivato a 139. L’Italia, ora, in totale, sta gestendo circa 229 casi, il focolaio più serio al di fuori dell’Asia. Finora le vittime sono state sei. Venezia, invasa dai turisti per i festeggiamenti di Carnevale, ha registrato le prime due infezioni, come riportato dal presidente della regione Veneto, Luca Zaia. Le autorità hanno poi annunciato che tutti gli eventi in programma sarebbero stati cancellati, insieme alle iniziative sportive. Misure annunciate anche in Emilia Romagna e Liguria. Anche i cinema e i teatri sono stati chiusi, inclusa La Scala di Milano. Qualche disagio anche alla Fashion Week, Giorgio Armani ha deciso di far svolgere la propria sfilata “a porte chiuse”, utilizzando lo streaming per diffonderla.

Il Governo Italiano stanzia altri 20 milioni per fronteggiare l’emergenza. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il decreto con le misure speciali approvato la scorsa notte dal Consiglio dei ministri (Cdm).

In merito alla diffusione del virus, il presidente cinese, Xi Jinping, ha spiegato che la situazione è ancora “complessa” e ha chiesto maggiori sforzi per interromperla. L’obiettivo è quello di far ripartire l’industria ed evitare che il COVID-19 possa rovinare anche la semina del raccolto. Xi, che ha preso parte a una video-conferenza assieme ai funzionari che si stanno occupando dell’emergenza, ha difeso la risposta del Partito Comunista che sarebbe stata “tempestiva” ed “efficace”. “La situazione è ancora preoccupante. La prevenzione e il controllo sono nella fase cruciale”, le parole di Xi riportate dall’agenzia stampa Xinhua.

Il presidente cinese, ha sottolineato che l’epidemia avrà un grosso impatto sull’economia e la società. Questo però sarà solo nel breve termine e potrà essere controllato. L’esecutivo ha emesso una serie di misure per supportare l’impianto economico, che dovrà far fronte a serie conseguenze. La crescita nel primo trimestre subirà una notevole flessione, fino ad arrivare al 3% dal 6% del trimestre precedente – il ritmo peggiore degli ultimi 30 anni secondo gli esperti. Le previsioni parlano anche della possibilità di una contrazione, visto la risposta lenta dell’industria alla ripresa della produzione. Il trend, al momento, rimane positivo dopo grandissimi sforzi ma non c’è spazio per “rilassarsi” o per momenti di “debolezza”.

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