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Coronavirus. Italia: caccia ai focolai 2 decessi e 79 contagiati

Coronavirus. Italia: caccia ai focolai 2 decessi e 79 contagiati

K metro 0 – Roma – In Italia continuano a manifestarsi nuovi casi di Coronavirus Covid-19, con i focolai principali in Lombardia e in Veneto. Paesi in isolamento, chiuse scuole, uffici, tribunali e università. Si estende il virus in Italia che, al momento, è il primo Paese europeo per numero di casi positivi al Covid-19.

K metro 0 – Roma – In Italia continuano a manifestarsi nuovi casi di Coronavirus Covid-19, con i focolai principali in Lombardia e in Veneto. Paesi in isolamento, chiuse scuole, uffici, tribunali e università. Si estende il virus in Italia che, al momento, è il primo Paese europeo per numero di casi positivi al Covid-19.

“Sono 79 le persone colpite dal coronavirus, situate in 5 Regioni: 54 di loro sono in Lombardia, 17 in Veneto, 2 in Emilia-Romagna, 2 nel Lazio e 1 in Piemonte. Ad ora sono 33 le persone ricoverate con sintomi, di cui 18 in terapia intensiva, 11 invece sono in isolamento domiciliare. Due i deceduti, mentre una persona è stata dimessa allo Spallanzani”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli al termine del Cdm.

Quindi due morti e 79 contagiati tra Lombardia, Veneto e Piemonte. La maggior parte dei casi di contagio, 39, sono in Lombardia, tutti concentrati nel basso lodigiano, dove è morta anche una donna, a Casalpusterlengo. In Veneto, invece, 11 casi sono concentrati nel comune di Vo’ Euganeo (Padova), piccolo comune sul versante ovest dei Colli Euganei, di dove era anche l’anziano morto, e un caso, a Mira (Venezia). Una mappa per ora circoscritta che presenta anche un caso in Piemonte, a Torino, ma anch’esso proveniente dal focolaio lombardo.

Lombardia. Codogno, poco più di 15mila abitanti in provincia di Lodi, sembra il centro del focolaio: “Tutte le situazioni di positività hanno avuto contatti con il pronto soccorso e l’ospedale di Codogno nei giorni del 18 e 19 febbraio”, spiega l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. “E’ tutto riferibile a quel territorio – puntualizza -: con cui tutti hanno avuto a che fare o per rapporti personali o per contatti con gli ospedali”. Ben 35 delle 40 persone risultate positive (compresa la donna deceduta) sono state infatti individuate nell’area di Codogno, centro principale della pianura lombarda al confine con l’Emilia. Nell’ospedale della cittadina è stato ricoverato il cosiddetto ‘paziente 1’, M.M., 38 anni, oggi trasferito al Policlinico San Matteo di Pavia, la provincia in cui risultano altri due contagiati. Si tratta di due medici, marito e moglie, residenti a Pieve Porto Morone, poco più di 2.600 abitanti sulla riva sinistra del Po e al confine con la provincia di Piacenza. Il marito è un medico di base della zona, ma la moglie è una pediatra che, non a caso, lavora nella zona di Codogno. Gli ultimi due contagiati in Lombardia sono una donna di Sesto Cremonese e un uomo di Pizzighettone, nella Val Padana centrale lungo il fiume Adda, pochi chilometri a Nord dalla confluenza nel Po.

In Veneto l’area sensibile si concentra invece a Vo’ Euganeo, comune padovano dove risiedeva la prima vittima del virus, il 78enne Adriano Trevisan.  Qui ci sono 11 contagiati (compresa la vittima); il dodicesimo è di Mira (Venezia).

Piemonte. È ricoverato all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino il primo paziente risultato positivo al virus in Piemonte. Tuttavia “non è un focolaio piemontese, ma lombardo”, ha detto l’assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi.

Notizie positive invece arrivano dallo Spallanzani di Roma, dove il cittadino cinese ricoverato insieme alla moglie, primo caso registrato in Italia, “si è negativizzato”, mentre il giovane ricercatore italiano, anche lui contagiato e poi risultato negativo, è stato dimesso in giornata.

Intanto l’Unione europea si muove. “La Commissione è in stretto contatto con l’Oms Europa e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ed è pronta a sostenere le autorità italiane e fornire ogni possibile sostegno” dice la commissaria per la Salute Stella Kyriakides.

In Europa la situazione rimane stabile stando ai dati dei ministeri della Salute e dell’Oms, in Germania, ad oggi, ne sono stati accertati 16. In 14 casi l’infezione è stata contratta sul territorio nazionale (in Baviera, in particolare), 2 contagiati invece provenivano dalla Cina. Alcuni di loro, almeno 5, sono guariti.

In Francia si è arrivati a 12 contagi accertati, 5 provenienti dalla Cina, 7 che si sono sviluppati nel Paese. A Parigi si è registrato anche un morto, l’unico in Europa fino a questo momento: un cittadino cinese di 80 anni. Gli altri 10 pazienti nel frattempo sono guariti. Resta in ospedale a Lione un cittadino britannico. Mentre dal Regno Unito 9 sono i casi confermati: due sono stati contagiati in Cina, 7 hanno sviluppato i sintomi sul territorio nazionale.

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Nizar Ramadan
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