K metro 0 – Parigi – Continua a crescere l’epidemia del coronavirus – COVID-19 che ormai ha superato i confini della Cina. Il caso più evidente è quello della Corea del Sud, nelle ultime ore infatti le autorità di Seul hanno confermato addirittura cento nuovi casi, portando il totale a 204, secondo Paese per incidenza
K metro 0 – Parigi – Continua a crescere l’epidemia del coronavirus – COVID-19 che ormai ha superato i confini della Cina. Il caso più evidente è quello della Corea del Sud, nelle ultime ore infatti le autorità di Seul hanno confermato addirittura cento nuovi casi, portando il totale a 204, secondo Paese per incidenza della malattia dopo la Cina. Proprio per questo la Corea del Sud ha intensificato le misure per contenere la diffusione del COVID-19, poiché le infezioni confermate sono aumentate drasticamente. Secondo le autorità il contagio a Daegu, quarta città della Corea del Sud per abitanti, potrebbe essere stato originato da una donna di 61 anni appartenente a una confraternita religiosa chiamata Shincheonji Church of Jesus. Circa 400 membri della comunità presentano sintomi e in queste ore si stanno sottoponendo ai test. Ai cittadini è stato chiesto di non lasciare le proprie case, mentre la base americana in città, che ospita 10 mila soldati, ha vietato uscite e ingressi. Il governo intanto ha detto che sono pronto altri letti per i malati, attrezzature mediche e operatori sanitari. Al momento molte persone in Corea del Sud indossano maschere e i disinfettanti per le mani sono stati collocati alle fermate dei trasporti pubblici e agli ingressi degli edifici. Il governo ha lanciato alcuni avvertimenti per prevenire l’infezione: indossare sempre una maschera, lavarsi le mani correttamente con sapone per più di 30 secondi e coprirsi quando si tossisce. I coreani hanno inoltre sviluppato diverse app e siti web che ti dicono i rischi che corri in base alla posizione in cui ti trovi, così da mostrare dove sono le persone infette entro un raggio di 10 km. Il ministro della Sanità Park Neung-hoo ha affermato che le autorità consentirebbero agli ospedali di isolare i pazienti dagli altri nel tentativo di prevenire qualsiasi diffusione all’interno delle istituzioni mediche.
Il virus si è diffuso anche in Iran, registrando altri due decessi tra 13 nuovi casi, portando il numero totale dei decessi a quattro. In Iran lo scoppio è incentrato sulla città santa di Qom, a sud della capitale Teheran, ma Minou Mohrez, funzionario del ministero della salute, ha affermato che è possibile che il virus si sia diffuso in tutte le città del Paese. Anche il Libano ha annunciato il suo primo caso confermato. Si tratta di una donna di 45 anni che aveva viaggiato da Qom, ha riferito il ministro della sanità libanese Hassan Hamad.
Il virus si è diffuso anche in altre parti del mondo con oltre 1.000 casi e diversi decessi nel resto dell’Asia, in Europa, Medio Oriente, Stati Uniti e Africa. I funzionari australiani hanno dichiarato che venerdì 21 febbraio sei persone hanno comunicato di non sentirsi bene all’arrivo a Darwin e sono partiti immediatamente i controlli. Oggi si è anche appreso che un medico cinese di 29 anni è morto a Wuhan dopo aver contratto il coronavirus. Lo riferisce il Guardian.
In Francia e Germania, stando ai dati dei ministeri della Salute e dell’Oms, si era registrato finora il maggior numero di contagi da coronavirus in Europa. In Germania, ad oggi, ne sono stati accertati 16. In 14 casi l’infezione è stata contratta sul territorio nazionale (in Baviera, in particolare), 2 contagiati invece provenivano dalla Cina. Alcuni di loro, almeno 5, sono guariti.
In Francia si è arrivati a 12 contagi accertati, 5 provenienti dalla Cina, 7 che si sono sviluppati nel Paese. A Parigi si è registrato anche un morto, l’unico in Europa fino a questo momento: un cittadino cinese di 80 anni. Gli altri 10 pazienti nel frattempo sono guariti. Resta in ospedale a Lione un cittadino britannico.
In Italia sono quattordici i casi registrati di coronavirus. In Lombardia,un 38enne del Lodigiano è risultato positivo al test ed è stato ricoverato in condizioni serie in terapia intensiva. L’uomo non è stato in Asia, ma ha cenato a inizio febbraio con un amico rientrato dalla Cina, il quale ora è in isolamento all’ospedale Sacco di Milano. Contagiata anche la moglie del 38enne ed altre 3 persone. Il ministero della Salute ha emesso un’ordinanza per l’isolamento in quarantena obbligatorio per chi è entrato in contatto con il caso positivo.
Sulla vicenda coronavirus si è espresso il premier Giuseppe Conte che ha dichiarato: “la linea di massima precauzione adottata dall’Italia ci consente di scacciare via qualsiasi allarmismo sociale e qualsiasi panico. Per quanto riguarda i tre contagiati di Codogno, ha aggiunto il premier, è stata disposta una nuova ordinanza che dispone il trattamento di isolamento per tutti coloro che sono venuti a contatto con loro”. Le parole del presidente del Consiglio ai giornalisti che lo attendevano all’ingresso del Consiglio europeo infondano speranza, infatti dice: “Dovete fidarvi di quelle che sono le indicazioni ufficiali del ministero della Salute, perché abbiamo un comitato tecnico scientifico che ci offre la base tecnica e scientifica di valutazione. Ovviamente un attimo dopo, conseguentemente adottiamo tutte le iniziative e le indicazioni anche sul piano politico che sono necessarie per la popolazione”.