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Consiglio europeo straordinario sul quadro finanziario pluriennale. Sassoli, “così non lo votiamo”

Consiglio europeo straordinario sul quadro finanziario pluriennale. Sassoli, “così non lo votiamo”

K metro 0 – Bruxelles – I capi di Stato o di Governo dei Paesi membri si riuniscono per trovare un accordo sul Bilancio Ue dei prossimi sette anni anni. Un primo avvertimento per indirizzare i lavori del vertice proviene dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che boccia in modo perentorio la proposta del

K metro 0 – Bruxelles – I capi di Stato o di Governo dei Paesi membri si riuniscono per trovare un accordo sul Bilancio Ue dei prossimi sette anni anni. Un primo avvertimento per indirizzare i lavori del vertice proviene dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che boccia in modo perentorio la proposta del presidente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel. “Abbiamo ricevuto due proposte, una del Consiglio e una della Commissione. La proposta della Commissione è molto più ambiziosa, ci sono 40 miliardi di differenza” afferma David Sassoli. Pertanto, “la proposta del presidente del Consiglio Europeo Charles Michel per il Parlamento Europeo è inaccettabile” e “non verrà votata” sottolinea il presidente del Parlamento David Sassoli, in conferenza stampa a Bruxelles dopo essere intervenuto nel Consiglio Europeo. “Questa proposta è un insieme di tagli sulle politiche tradizionali” ed è “insufficiente a finanziare” le nuove politiche considerate necessarie dagli stessi Stati membri”.

Il Parlamento europeo è dunque pronto a respingere qualsiasi accordo sul quadro finanziario pluriennale che non garantisce all’Unione europea i mezzi necessari per affrontare le sfide attuali, ha dichiarato David Sassoli. Dopo aver espresso solidarietà e vicinanza alle famiglie delle vittime dell’attacco razzista della scorsa notte ad Hanau, in Germania, Sassoli ha spiegato che il Parlamento ha “grande rispetto per il ruolo del Consiglio” e attende “con interesse la proposta che formulerà per poter negoziare sulla base di un testo che tenga conto delle indicazioni del Parlamento europeo”. A questo proposito, Sassoli ha dichiarato ai 27 capi di Stato e di governo che “il Parlamento non accetterà un accordo qualsiasi. Esiste una larghissima maggioranza pronta a rigettare qualsiasi proposta che non tenga in debito conto le sue posizioni”. Secondo il presidente, “si tratta di un calcolo fondato sulle esigenze dell’Unione, sugli impegni assunti dalla nuova Commissione e dall’agenda strategica del Consiglio” perché “senza budget aggiuntivo, il Green deal, la transizione digitale e l’Europa geopolitica rimarranno una scatola vuota”.

Per Sassoli, bisogna “dotare l’Unione di tutti i mezzi necessari per le sfide” che ha deciso di affrontare, la prima “e la più urgente” delle quali “riguarda ovviamente i cambiamenti climatici”. Il Green deal “offre un percorso ambizioso affinché l’Europa possa diventare nel 2050 il primo continente a zero emissioni di gas serra. Sarà ovviamente necessario un grande sforzo finanziario per raggiungere questo obiettivo. Servono risorse per la crescita e lo sviluppo, e per accompagnare paesi, imprese, e cittadini in questa transizione”, ha detto. “Vogliamo risorse perché l’Europa sia sempre all’avanguardia, in materia di ricerca e non si riduca a importare nuove tecnologie al cui sviluppo non avrà contribuito”, ha sottolineato Sassoli.

Inoltre, per il Parlamento europeo, “i tagli proposti su agricoltura e coesione sono inaccettabili” perché “come potremo accorciare le distanze tra centro e periferia, se riduciamo i fondi per la coesione, oppure come potremo sviluppare un’Europa verde se non investiamo nell’agricoltura?”, ha chiesto Sassoli. “E’ interesse di tutti rompere la dicotomia artificiale tra contribuenti e beneficiari: tutti gli Stati membri, senza eccezioni, traggono vantaggi dall’Ue. Tutti hanno grandi benefici dal bilancio europeo e ancora di più dal mercato unico, di cui il bilancio è una componente fondamentale”, ha sottolineato. Per questo, l’Eurocamera richiama la necessità di mettere in piedi “un nuovo meccanismo di condizionalità in grado di proteggere il bilancio dell’Unione quando le regole dello stato di diritto non sono rispettate e si verifica una violazione sistematica del quadro dei valori europei”. In conclusione, Sassoli ha ringraziato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per l’attenzione che ha posto al tema delle risorse proprie. “Per la prima volta in più di 40 anni potrebbero finalmente essere introdotte nuove categorie di entrate. Il paniere proposto deve essere ampliato ed è essenziale fissare un calendario ragionevole per la sua attuazione, ma almeno vediamo un passo nella direzione che il Parlamento europeo ha sempre auspicato”, ha detto Sassoli.

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Joseph Villeroy
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