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Bari. Conferenza Cei: “Riscoprire il significato di una comune appartenenza al Mediterraneo”

Bari. Conferenza Cei: “Riscoprire il significato di una comune appartenenza al Mediterraneo”

K metro 0 – Bari – “Siamo qui per riscoprire il significato di una comune appartenenza al Mediterraneo, quindi per attingere alla bellezza e alla forza della comunione fraterna, e per mettere a fuoco una profezia di unità”, ha detto ieri a Bari il presidente della Cei, il cardinal Gualtiero Bassetti, all’apertura del summit per la

K metro 0 – Bari – “Siamo qui per riscoprire il significato di una comune appartenenza al Mediterraneo, quindi per attingere alla bellezza e alla forza della comunione fraterna, e per mettere a fuoco una profezia di unità”, ha detto ieri a Bari il presidente della Cei, il cardinal Gualtiero Bassetti, all’apertura del summit per la pace nel Mediterraneo, organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Il summit andrà avanti fino a domenica prossima quando arriverà papa Francesco che celebrerà la messa in piazza Libertà. Ci saranno anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Sono 58 i vescovi dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che prendono parte alla Conferenza. Interverrà anche il ‘ministro’ degli Esteri vaticano, mons. Paul Richard Gallagher. “Ci metteremo in ascolto del grido dei popoli”, ha detto il presidente della Cei presentando il summit.  I vescovi dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo sono stati accolti dall’arcivescovo di Bari Francesco Cacucci. Nei quattro giorni di lavoro, i vescovi, prepareranno un documento finale che domenica sottoporranno al pontefice. A Bergoglio l’ultima parola.

“C’è una frontiera invisibile nel Mediterraneo che separa i popoli della miseria da quelli del benessere, e non conta se al di qua e al di là di questa frontiera ci sono minoranze ricchissime e crescenti impoverimenti”. Inoltre, ha sottolineato il cardinal Bassetti, “c’è un nesso inscindibile fra la povertà e l’instabilità: non potrà esserci pace senza miglioramento di vita nelle aree depresse del Mediterraneo e nell’Africa sub-sahariana, non potrà esserci sviluppo sostenibile senza che cambino le regole che sottostanno ad una economia dell’iniquità che uccide. Non potrà esserci arresto delle crisi migratorie e umanitarie senza che sia restituito a ogni uomo e a ogni donna, cittadini del mondo, il diritto di restare nella propria patria a costruire un futuro migliore per sé e per la propria famiglia, e senza che a questo diritto sia affiancato anche quello di spostarsi. Liberi di partire, liberi di restare è la linea che, come Conferenza Episcopale Italiana, ci siamo dati nella nostra azione solidale nei confronti dei popoli impoveriti”.

Oltre 13 mila posti in treno e bus, 100 dipendenti a presidiare le stazioni e ad assistere i viaggiatori dalle prime ore del mattino fino al pomeriggio: è l’impegno del Gruppo Fs per la visita del Papa il 23 febbraio. Entro le 7.30, nove treni regionali arriveranno a Bari Centrale, posti che vengono messi a disposizione da Ferrovie del Sud Est (Gruppo Fs) con due treni straordinari da Martina Franca e Putignano e sette bus straordinari da Castellana Grotte, Manduria e Taranto. Ferrovie del Gargano, invece, per domenica, assicureranno un collegamento da Ischitella al capoluogo pugliese. Il treno partirà alle 3,40 per arrivare a Bari alle 6,18 e ripartirà da Bari alle 14,47 per arrivare a Ischitella alle 17,32.

 

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Patrizia Grandi
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