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Save the Children: 1 bambino su 5 vive in zone di guerra

Save the Children: 1 bambino su 5 vive in zone di guerra

K metro 0 – Monaco – Dal 2010, le gravi violazioni che hanno colpito i bambini, sono aumentate del 170%, con maggiori probabilità per i bambini di essere uccisi o mutilati, reclutati, rapiti, abusati sessualmente e di vedere le loro scuole attaccate o di essere lasciati senza aiuti. Questo terzo rapporto, dal titolo “Stop the

K metro 0 – Monaco – Dal 2010, le gravi violazioni che hanno colpito i bambini, sono aumentate del 170%, con maggiori probabilità per i bambini di essere uccisi o mutilati, reclutati, rapiti, abusati sessualmente e di vedere le loro scuole attaccate o di essere lasciati senza aiuti.

Questo terzo rapporto, dal titolo “Stop the War on Children Gender matters”, mostra un aumento preoccupante delle violazioni gravi perpetrate ai danni dei bambini che vivono in aree di conflitto.

Oggi sono 415 milioni i bambini nel mondo che vivono in aree affette da conflitti, tra questi 149 milioni vivono in zone dove i conflitti raggiungono alta intensità, come dimostrano le oltre 1.000 vittime all’anno. La denuncia della Save the Children, arriva in vista della Conferenza di Monaco, dove i leader mondiali discuteranno di sicurezza internazionale.

Il maggior numero di bambini che vivono in zone di conflitto si trovano in Africa (170 milioni), mentre in Medio Oriente si registra la densità più alta (un bambino su tre). Almeno 12’125 bambini sono stati uccisi o feriti dalla violenza legata ai conflitti nel solo 2018, un aumento del 13% rispetto al totale riportato l’anno precedente con l’Afghanistan, che risulta il Paese più pericoloso.

L’evidenza è che le bambine e le ragazze sono maggiormente esposte al rischio di subire violenza sessuale o matrimoni precoci forzati. I bambini e i ragazzi invece rischiano maggiormente di perdere la vita, di venire feriti, di essere rapiti oppure reclutati arbitrariamente nelle forze armate.

“È sbalorditivo – denuncia Filippo Ungaro, Direttore delle Campagne di Save the Children – che il mondo resti a guardare, mentre i bambini sono presi di mira impunemente: dal 2005 si è  registrato che almeno 95’000 bambini sono stati uccisi o mutilati, decine di migliaia sono stati rapiti e a milioni è stato negato l’accesso all’istruzione o ai servizi sanitari, dopo che le loro scuole e ospedali sono stati attaccati. I dati colpiscono, ma non rappresento la reale dimensione del dramma che sono costretti a subire i bambini in conflitto, che è molto più ampio”.

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