K metro 0 – Pechino – Il numero di nuovi casi di contrazione del coronavirus – “Covid-19” è diminuito per il secondo giorno consecutivo, secondo quanto riportato ieri dai funzionari della sanità cinese. Si tratta di un briciolo di speranza per la risoluzione di un’epidemia che ha colpito 45mila persone in tutto il mondo, uccidendone
K metro 0 – Pechino – Il numero di nuovi casi di contrazione del coronavirus – “Covid-19” è diminuito per il secondo giorno consecutivo, secondo quanto riportato ieri dai funzionari della sanità cinese. Si tratta di un briciolo di speranza per la risoluzione di un’epidemia che ha colpito 45mila persone in tutto il mondo, uccidendone 1.100.
Il dottor Mike Ryan, a capo della gestione delle emergenze per l’OMS, ha prontamente commentato la notizia, sottolineando come i dati vadano presi con le pinze. “E’ ancora troppo presto per predire l’inizio della fine della crisi in Cina”, ha dichiarato e poi ha aggiunto: “Il fatto che molti casi si stiano stabilizzando negli ultimi giorni è rassicurante ed è frutto di un’operazione efficace da parte del governo”. Pechino ha messo in quarantena 60 milioni di persone per evitare un’ulteriore diffusione del virus che ha colpito soprattutto la città di Wuhan e la provincia di Hubei. La Commissione sanitaria nazionale del Paese ha rivelato che martedì sono stati registrati 2.105 casi, in diminuzione rispetto ai 3.900 di una settimana fa. Mi Feng, portavoce di quest’ultima, ha spiegato che la situazione è ancora preoccupante ma ci sarebbero “dei segnali incoraggianti”. Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a Ginevra ha evidenziato come i numeri debbano “essere interpretati con estrema cautela”, visto che l’epidemia potrebbe ancora “prendere direzioni inaspettati”. Al contempo però ha voluto rimarcare come il numero casi riportati dagli altri Paesi non è cambiato dal 4 febbraio. Tutte le morti sono avvenute in Cina tranne una.
Nel Regno Unito, intanto, una donna arrivata a Londra dalla Cina qualche giorno fa sta ricevendo le cure per il coronavirus. I casi britannici ammonterebbero quindi a nove. Chris Whitty, ufficiale medico capo, ha raccontato che la paziente è stata trasferita in un centro specializzato e che avrebbe contratto il virus proprio in Cina. Come riportato dalla BBC, i primi sintomi sarebbero emersi dopo l’atterraggio all’aeroporto di Heathrow, poi i controlli e la positività dei test. La notizia è arrivata poco dopo che il professor Paul Cosford, della Public Health England, sempre alla BBC aveva spiegato che l’aumento dei casi in Gran Bretagna fosse “molto probabile”. Nel frattempo, le 83 persone in quarantena all’Arrowe Park Hospital di Wirral hanno ricevuto gli esiti dei test, risultati negativi. Lasceranno l’edificio giovedì mattina, dopo avervi passato circa due settimane. Poco prima, un imprenditore britannico , Steve Walsh, uno dei nove casi, aveva lasciato l’ospedale dopo essersi ripreso a pieno. Il servizio sanitario nazionale ha specificato che il 53enne non sarà “un rischio per gli altri cittadini”. E’ stato il terzo caso confermato nel Regno Unito, dopo due nazionali cinesi di York risultati positivi ai test. Walsh avrebbe contratto il virus durante un viaggio di lavoro a Singapore e lo avrebbe inconsciamente trasmesso ad altre 11 persone – cinque delle quali sono tornate in patria.
Desta invece preoccupazione la fuga di due donne in Russia che erano in isolamento per una sospetta infezione da coronavirus. Queste sarebbero scappate per la scarsa collaborazione dei dottori, per le condizioni pessime dell’ospedale in cui erano ricoverate e per paura di contrarre il virus. Erano state ospedalizzate al ritorno da Hainan, un’isola tropicale in Cina molto conosciuta tra i turisti russi. Una sarebbe saltata fuori dalla finestra per non entrare dalla quarantena, mentre l’altra sarebbe riuscita a manomettere un lucchetto elettronico. Finora in Russia sono stati registrati solamente due casi.