K metro 0 – Dublino – L’intera classe politica d’Irlanda ha subito una scossa domenica alla pubblicazione degli exit poll riguardanti le elezioni parlamentari. Gli elettori si sono recati alle urne nel fine settimana, i primi esiti hanno fatto registrare un exploit di Sinn Fein. Il partito di sinistra, che ha come obiettivo la riunificazione
K metro 0 – Dublino – L’intera classe politica d’Irlanda ha subito una scossa domenica alla pubblicazione degli exit poll riguardanti le elezioni parlamentari. Gli elettori si sono recati alle urne nel fine settimana, i primi esiti hanno fatto registrare un exploit di Sinn Fein.
Il partito di sinistra, che ha come obiettivo la riunificazione dell’isola, è finito in un testa a testa virtuale con i due partiti che hanno governato il Paese dalla conquista dell’indipendenza avvenuta circa un secolo fa. Il conteggio dei voti continua, ma le prime proiezioni hanno rivelato che il partito Fine Gael del primo ministro Leo Varadkar, i rivali di Fianna Fail e Sinn Fein hanno ricevuto circa un 22% ognuno. I dati, forniti da Ipsos MRBI dell’emittente nazionale RTE, dell’Irish Times e dello University College di Dublino, hanno un margine di errore del 1,3%. L’esito predetto avrebbe come conseguenza un’inevitabile coalizione, con Sinn Fein come perno delle negoziazioni per la formazione del governo. Non è ancora chiaro quanti seggi ogni partito riceverà nel parlamento che ne possiede 160, noto come Dail, visto che il Paese utilizza un sistema proporzionale, il voto singolo trasferibile. Questo tipo di meccanismo richiede diversi round di conteggio mentre i voti vengono redistribuiti in base alle seconde e terze preferenze degli elettori. Sinn Fein avrebbe ottenuto 13 dei 14 seggi stabiliti. I Verdi hanno ottenuto l’unico rimanente.
Nel frattempo, un quarto cittadino britannico è risultato positivo al test per il coronavirus. Lo ha annunciato ieri l’ufficiale medico capo, Chris Whitty, in un comunicato. Il nuovo caso sarebbe venuto in contatto con un altro paziente, che ha contratto il virus in Francia. La notizia è arrivata contemporaneamente all’evacuazione di 200 britannici dalla città di Wuhan, il volo è atterrato ieri al RAF Brize Norton. A livello globale il numero degli infetti è salito a 37mila, la maggior parte sono in Cina, dove il coronavirus ha avuto origine. Il conto delle vittime ha superato quello della Sars del 2013, assestandosi su 813. 17 anni fa erano morte 774 persone. Dalla nota del prof. Whitty si evince che l’ultimo paziente britannico è stato trasferito in un centro specializzato a nord di Londra. “Stiamo rafforzando i controlli per combattere le infezioni e per prevenire la diffusione del virus”, ha dichiarato.
Sempre in questi giorni, tiene ancora banco la questione della rete 5G. L’ambasciatore Cinese nel Regno Unito, Liu Xiaoming, ha sottolineato come l’opposizione dei Tory a Huawei sia alla stregua di una “caccia alle streghe”. Alcuni politici conservatori hanno scritto ai parlamentari per manifestare i propri dubbi sulla partecipazione della compagnia cinese alla costruzione della rete. Il gruppo, che include 4 ex parlamentari, vorrebbe fuori dai giochi i distributori “ad alto rischio” oppure un ruolo secondario per gli stessi. Liu, tuttavia, alla BBC ha evidenziato come questi siano “assolutamente in errore”. “Credo che ciò che stanno facendo sia come una caccia alle streghe. Huawei è un’azienda privata e non ha nulla a che vedere con il governo cinese. L’unico problema per loro è che si tratta, appunto, di una compagnia cinese”, ha dichiarato. Poi ha continuato tirando in ballo anche il primo ministro Boris Johnson: “Il premier ha deciso di far partecipare Huawei perché ha un piano ambizioso. Vuole una copertura totale nel Regno Unito entro il 2025”. Tuttavia, in ultima battuta ha criticato il tetto del 35% al coinvolgimento di Huawei, non conforme al principio di un’economia “libera”.