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Amazzonia: allarme deforestazione raggiunto livello record

Amazzonia: allarme deforestazione raggiunto livello record

K metro 0 – Parigi – l’Amazzonia, il polmone del mondo, area determinante per il futuro del nostro pianeta, ‘cuore biologico’ del mondo, vive oggi un’emergenza ecologica. Durante lo scorso mese di gennaio le aree dell’Amazzonia in allarme deforestazione hanno raggiunto il loro livello record: 284,27 chilometri quadrati. Lo riportano i dati del sistema satellitare

K metro 0 – Parigi – l’Amazzonia, il polmone del mondo, area determinante per il futuro del nostro pianeta, ‘cuore biologico’ del mondo, vive oggi un’emergenza ecologica.

Durante lo scorso mese di gennaio le aree dell’Amazzonia in allarme deforestazione hanno raggiunto il loro livello record: 284,27 chilometri quadrati. Lo riportano i dati del sistema satellitare di monitoraggio in tempo reale (Deter-B) dell’Istituto di ricerche spaziali del Brasile (Inpe).

Il dato mostra un aumento del 108% comparato con lo stesso mese del 2019, quando le aree a rischio arrivano a 136,21 chilometri quadri, e conferma la tendenza alla crescita registrata durante tutto lo scorso anno, con un aumento dell’85% delle aree amazzoniche in pericolo di deforestazione.

Le foreste tropicali dell’Amazzonia creano il 20-30% delle piogge che le bagnano e hanno benefiche ricadute in una gigantesca area circostante, quindi salvaguardarle è vitale per i sistemi meteorologici regionali e la produzione alimentare così come per stabilizzare il clima globale.

“Quello di gennaio è un aumento preoccupante”, ha commentato Carlos Nobre, climatologo dell’Università di San Paolo, al news Globo, “perché indica che i fattori che hanno portato all’aumento della deforestazione nel 2019 continuano ad essere molto attivi”.

“È ora di lanciare una azione efficace e globale di fiscalizzazione e contenimento delle attività illegali nell’Amazzonia”, ha sottolineato lo scienziato.

Secondo gli esperti, il ritmo della deforestazione in Amazzonia, insieme ai devastanti incendi boschivi dell’anno scorso, ha spinto la foresta pluviale più grande del mondo verso un punto di non ritorno, oltrepassato il quale si trasformerà da pozzo di carbonio a una fonte di emissioni di carbonio. La deforestazione è ora al 17%, ma se supera il 25% oltrepasseremo il punto di non ritorno.

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