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Policoro (MT): Mostra su “Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma”

Policoro (MT): Mostra su “Le Tavole di Eraclea. Tra Taranto e Roma”

K metro 0 – Matera – Risalgono alla fine del IV secolo a.C. e sono considerate tra i documenti epigrafici più importanti pervenutici dall’antichità. Parliamo della Tavole di Eraclea. La mostra sarà allestita presso il Museo archeologico di Policoro e visitabile fino al 7 giugno 2020 a Policoro, terzo comune per numero di abitanti della

K metro 0 – Matera – Risalgono alla fine del IV secolo a.C. e sono considerate tra i documenti epigrafici più importanti pervenutici dall’antichità. Parliamo della Tavole di Eraclea. La mostra sarà allestita presso il Museo archeologico di Policoro e visitabile fino al 7 giugno 2020 a Policoro, terzo comune per numero di abitanti della Regione Basilicata, dopo Potenza e Matera.

Il Museo Archeologico consente al visitatore di immergersi nell’ affascinante dimensione della Magna Grecia, attraverso testimonianze e reperti dall’inestimabile valore. L’esposizione ospita i materiali e le ricostruzioni di contesti riconducibili alla fase di Siris – con statuette votive e corredi funerari (VII-VI sec. a.C.) e con ceramiche figurate di produzione locale – e alla fase di Herakleia – con matrici per statuette, oggetti votivi e corredi funerari (IV-III sec. a.C) consistenti in ceramiche a figure rosse e monili in oro filigranato, nonché gli importanti ritrovamenti archeologici provenienti dall’entroterra con corredi funerari e vasi indigeni a decorazione geometrica, ceramiche greche figurate e vasi etruschi in bucchero rinvenuti nei centri enotri (IX-V sec. a.C.) e lucani (IV sec. a.C.).

La Mostra è stata proposta e organizzata dal Polo Museale della Basilicata, in collaborazione con il Museo archeologico nazionale di Napoli -Mann e il Museo archeologico nazionale di Taranto – Marta, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, e promossa insieme al Comune di Policoro, i cui elementi di interesse sono la tradizione classica, la ricerca archeologica e un legame con la stagione della Riforma fondiaria degli anni ’50 nel Metapontino.

Le tavole di Eraclea (o di Heraclea) sono delle tavole di bronzo rinvenute nel 1732 presso il greto del fiume Cavone, Le tavole contengono due decreti, databili alla fine del IV secolo a.C., relativi alla delimitazione e localizzazione di terreni dei santuari di Dioniso e Athena Polias, presso la città di Heraclea, l’odierno territorio di Policoro. Il primo studio circa l’origine, l’aspetto e il contenuto fu realizzato da Alessio Simmaco Mazzocchi nel 1754 e pubblicato nello stesso anno a Napoli. Sul lato opposto, quello lasciato libero dalle iscrizioni greche relative ai terreni dei suddetti santuari, in età cesariana fu inciso un testo in latino (Corpus Inscriptionum Latinarum, numeri C.I.L.,I(2), 593 (I.L.S., 6085)): si tratta della lex Iulia Municipalis promulgata da Gaio Giulio Cesare nel 45 a.C., la quale ha un carattere generale sulla riorganizzazione amministrativa delle città con alcune norme a carattere sociale. Con essa molte città e colonie assunsero il rango di municipio. Le Tavole sono estremamente importanti per la ricostruzione delle istituzioni di Eraclea e di converso di quelle della sua ben più significativa madrepatria Taranto, di cui si sa pochissimo per il silenzio delle fonti letterarie.

L’evento, onora il 50° anniversario della fondazione del Museo della Siritide – ed è reso possibile grazie al  prestito delle Tavole di Eraclea, ritrovate nel 1732 nei pressi del fiume Cavone e conservate al Mann, tra i più importanti documenti epigrafici della Magna Grecia.

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Patrizia Grandi
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