K metro 0 – Parigi – Mentre la Francia ha annunciato la sospensione dei voli da e per la Cina, il presidente francese Emmanuel Macron ha accusato la Russia e il presidente Putin di revisionismo storico.

Il ministero degli Esteri francese ha comunicato che gli spostamenti con la Cina verranno interrotti, viste le misure attuate dalle autorità cinesi per contrastare l’ “evoluzione dell’epidemia di coronavirus“. L’ambasciata e i servizi consolari in Cina continueranno ad aiutare le persone che decideranno di rimanere nel Paese. Air France insieme a molte altre compagnie hanno deciso di cancellare i voli programmati. Il presidente Macron, intanto, è in visita in Polonia. Nel suo discorso agli studenti e ai membri della Jagiellonian University di Cracovia ha accusato la Russia di revisionismo storico in merito ai fatti della seconda guerra mondiale. Ha condannato, infatti, i recenti sforzi del Cremlino di addossare le colpe dello scoppio della seconda guerra mondiale sulla Polonia e su altri governi europei occidentali. Tra le altre cose, poi, ha sottolineato come “i fatti scientifici e storici” dimostrino come la nazione occupata dalla Germania nazista, sia stata vittima e abbia sofferto perdite immense tra la popolazione. Nonostante le dichiarazioni di Mosca vadano tenute a mente, Macron ha evidenziato che la Russia fa parte geograficamente dell’Europa e per questo non va isolata. Il dialogo deve rimanere aperto ed onesto.

Sempre nella giornata di martedì, Putin ha affrontato il teme della riforma costituzionale da lui proposta. Ha voluto chiarire, in un meeting con studenti e insegnanti, che lo scopo non è quello di estendere il proprio mandato, senza però entrare nei dettagli sul suo futuro politico. Gli esperti hanno visto le modifiche proposte dal presidente russo come un tentativo di allungare la scadenza del proprio in carico, fissata al 2024. Tuttavia, con le informazioni in possesso attualmente non è chiaro come potrà riuscirci. “Non ho proposto una riforma per estendere il mio mandato”, ha dichiarato Putin e poi ha aggiunto: “L’elezione del capo di stato deve essere equa e competitiva”. L’obiettivo dichiarato dell’emendamento, reso noto in un discorso alla nazione il 15 gennaio scorso, è quello di rafforzare il parlamento e la struttura democratica. Tuttavia, la proposta andrà anche a compattare e irrobustire i poteri presidenziali – qualcosa che Putin ha descritto come fondamentale per la Russia.

Nel frattempo, tiene banco ancora la questione energetica con la Bielorussia. I leader dell’ex repubblica sovietica stanno cercando di ottenere concessioni da Mosca, raffreddando al contempo i legami con gli Stati Uniti. Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, ha spronato il principato alleato e sponsor, la Russia, per continuare a inviare petrolio e gas. Il Cremlino ha però già tagliato gli approvvigionamenti, chiedendo alla Bielorussia di accettare un’integrazione economica e politica maggiore. Lukashenko dovrebbe incontrare il presidente russo Putin venerdì per una seconda tornata di negoziazioni. Il suo poertavoce, Dmitry Peskov, ha già confermato il meeting come da programma. I due si sono già incontrati due volte a dicembre ma non sono riusciti a risolvere le differenze esistenti, con il risultato che la Russia ha ridotto le scorte di petrolio da inviare alla Bielorussia a inizio anno. La consegna di greggio da parte di Mosca, comunque, è continuata senza intoppi e le raffinerie di petrolio bielorusse sono state ridotte alla capacità minima. In passato, la Bielorussa ha guadagnato ampiamente dall’esportazione di prodotti confezionati a partire dalle materie prime russe ricevute a buon mercato.