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Coronavirus. Cina: altri 300 evacuati tornano in Europa

Coronavirus. Cina: altri 300 evacuati tornano in Europa

K metro 0 – Parigi – Ieri un secondo volo di linea francese è arrivato in Europa con a bordo 300 evacuati dalla Cina. Molti stranieri stanno cercando di allontanarsi il più possibile dal focolaio coronavirus. L’Airbus A380 è atterrato in una base militare nel sud della Francia con passeggeri francesi, belga, danesi, olandesi, slovacchi,

K metro 0 – Parigi – Ieri un secondo volo di linea francese è arrivato in Europa con a bordo 300 evacuati dalla Cina. Molti stranieri stanno cercando di allontanarsi il più possibile dal focolaio coronavirus.

L’Airbus A380 è atterrato in una base militare nel sud della Francia con passeggeri francesi, belga, danesi, olandesi, slovacchi, cechi e alcuni africani. Il ministro della Salute, Agnes Buzyn, ha rivelato che 36 persone hanno mostrato i potenziali sintomi del virus. Sedici di loro sono stati rimpatriati, mentre venti sono rimasti in Francia per sottoporsi ad alcuni controlli. Coloro i quali risulteranno positivi ai test saranno ospedalizzati mentre gli altri rimarranno in quarantena per 14 giorni, come dichiarato da Buzyn agli organi di stampa. Intanto, i passeggeri del primo volo arrivato dalla Cina e inviato dal governo francese, sono in isolamento in un resort nella città di Carry-le-Rouet.

Il conto delle persone che hanno contratto il virus in Europa, secondo i dati aggiornati a domenica, è arrivato a 25. 10 casi sono stati registrati in Germania, 6 in Francia, 2 in Russia, Italia e Regno Unito mentre in Finlandia, Spagna e Svezia uno. Nel frattempo, si stanno verificando in vari Paesi veri e propri episodi di ghettizzazione di cittadini cinesi. Diversi ristoratori di Corea del Sud, Giappone, Hong Kong e Vietnam hanno deciso di non farli entrare nei propri esercizi. Alcuni indonesiani, invece, hanno chiesto ad alcuni ospiti cinesi di un hotel di andarsene. I quotidiani francesi e australiani stanno ricevendo critiche per i titoli razzisti provenienti dalla Cina, da residenti asiatici in Europa, dagli Stati Uniti e da alcune nazioni del Pacifico. I sentimenti anti-cinesi erano tuttavia già presenti visto che Pechino sta cercando di rafforzare la propria influenza mondiale, alimentando dispute commerciali, politiche e diplomatiche con svariati Paesi. Ma i timori riguardanti il misterioso virus hanno peggiorato ulteriormente la situazione.

Cosa si sa del coronavirus? Che può passare da persona a persona, anche senza sintomi specifici. Inoltre, la trasmissione prosegue ancora. Il periodo di incubazione, poi, è talmente lungo che alcune persone non sanno dove o quando lo abbiano contratto. Gli esperti hanno ribadito come le caratteristiche dello stesso possano comportare complicazioni nei tentativi di controllo della sua diffusione. Inizialmente molti erano sollevati per il fatto che non fosse letale quanto la SARS o l’Ebola. Al momento però preoccupa la velocità con cui si sta espandendo. Man mano che arrivano nuovi dettagli sull’epidemia, i timori aumentano. Il coronavirus ha infettato circa 14mila persone sin dalla sua comparsa nella Cina centrale lo scorso dicembre. Ha ucciso più di 300 persone ed è arrivato in quasi 30 Paesi, anche se alcuni, come gli Stati Uniti, hanno rilevato solamente pochi casi. Washington nelle scorse ore ha annunciato quarantene e l’interruzione di alcuni voli aerei.

Diversi fattori riguardanti il virus hanno reso il quadro più preoccupante del previsto. Ad esempio il tasso di mortalità al momento si assesta attorno al 2-3% ma la percentuale potrebbe abbassarsi se alcuni casi meno gravi o infezioni senza sintomi passassero inosservate. La SARS si è rivelata fatale nel 10% dei casi mente la mortalità della comune influenza arriva allo 0,1%. Tuttavia quest’ultima uccide centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo anche perché ne colpisce milioni. Per questo, la portata dell’epidemia conta quanto la letalità del virus, in termini di quante morti vengono registrate. Intanto, la Cina sta per aprire un nuovo ospedale nella città che ne è stata l’epicentro, visto il numero sempre crescente di infezioni. Lo Houshenshan di Wuhan potrà ospitare circa un migliaio di persone, è stato costruito in soli otto giorni e diventerà la seconda struttura costruita appositamente per tamponare l’emergenza.

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