K metro 0 – Londra – E’ infine arrivato il fatidico momento. La Brexit sarà effettiva a partire dalla mezzanotte di oggi, venerdì 31 gennaio. Un momento storico per il Regno Unito, per l’Unione europea e per tutta la comunità internazionale. Nonostante si tratti di uno spartiacque epocale, non avverrà molto. Qualche bandiera sarà abbassata
K metro 0 – Londra – E’ infine arrivato il fatidico momento. La Brexit sarà effettiva a partire dalla mezzanotte di oggi, venerdì 31 gennaio. Un momento storico per il Regno Unito, per l’Unione europea e per tutta la comunità internazionale.
Nonostante si tratti di uno spartiacque epocale, non avverrà molto. Qualche bandiera sarà abbassata negli edifici dell’Ue a Bruxelles, altre saranno sventolate a Londra dai sostenitori della Brexit. Per circa mezzo miliardo delle persone in Gran Bretagna e del blocco, sarà un venerdì come un altro. Le parti hanno combatutto testa a testa per quattro anni sui termini del divorzio. Ora, alla vigilia di uno degli eventi piu’ significativi della storia dell’Unione europea, le beghe politiche sono terminate e regna una calma insolita. All’indomani dell’uscita dall’Unione inizieranno effettivamente le trattative per definire gli accordi commerciali anche con gli altri Paesi, oltre a un periodo di transizione di circa 11 mesi. Proprio di questo ha parlato il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, giovedì. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, come da lui ribadito, manterranno e miglioreranno la propria relazione, anche dopo la Brexit. La delusione americana per la decisione di Londra sulla partecipazione di Huawei nella costruzione della rete 5G non le intaccherà minimamente. Mentre la procedura di impeachment è quasi terminata anche in Senato, Pompeo si è incontrato con il premier Boris Johnson per parlare dei timori degli Usa sul colosso tecnologico cinese. Questi potrebbero essere alleviati con l’emergere dei dettagli riguardanti i paletti che verranno imposti. Il segretario Usa, inoltre, ha sminuito le possibilità che la presenza di Huawei possa disturbare il passaggio di informazione tra l’alleanza “Five Eyes”, composta da Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda. “E’ un legame profondo e forte. E così rimarrà”, ha dichiarato a un evento in presenza del ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, prima di vedersi con Johnson. Poi ha aggiunto: “Sono sicuro che insieme trovere una soluzione per rendere la situazione accettabile per tutte le parti”. Per quanto riguarda i rapporti commerciali, Washington porrà il Regno Unito in cima alla “lista delle priorità. Pompeo pensa che i legami incrementeranno esponenzialmente una volta completata la Brexit e una volta che le restrizioni commerciali dell’Ue verranno meno.
Non è altrettanto fiducioso sul raggiungimento di un accordo tra l’Unione europea e il Regno Unito entro fine anno, come promesso dal governo britannico, il ministro dell’Economia irlandese, Paschal Donohoe. Si tratterebbe di un evento “senza precedenti”, come dichiarato da lui stesso giovedì. Londra dovrà negoziare in undici mesi un’intesa commerciale che di norma verrebbe confezionata in diversi anni. Il tutto sarà complicato dalla volontà di Londra di allontanarsi dalle regolamentazioni dell’Unione. Serviranno quindi nuovi accordi per qualsiasi aspetto. “Portare a termine tutto ciò entro il 2020, è un’impresa senza precedenti”, ha rincalzato Donohoe in un’intervista concessa ad AP. Sempre nella giornata di giovedì, poi, la Banca d’Inghilterra ha deciso di mantenere invariati i tassi d’interesse, visti i segni di miglioramento nell’economia britannica a poche ore dalla definita uscita dal blocco. La banca, in un comunicato, ha annunciato che la commissione per le politiche monetarie ha votato con 7 a favore e 2 contrari per mantenere i tassi invariati allo 0,75%. La stessa divisione si era verificata a dicembre, tuttavia gli esperti non si aspettavano lo stesso risultato alla vigilia della Brexit.