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Economia. Fed annuncia tassi invariati ma il coronavirus fa paura

Economia. Fed annuncia tassi invariati ma il coronavirus fa paura

K metro 0 – Washington – La Federal Reserve ha deciso di non toccare i tassi d’interesse dopo il primo meeting dell’anno sulle politiche monetarie, andato in scena ieri. Jerome Powell, a capo della banca centrale statunitense, ha sottolineato come la crescita economica continui a ritmi moderati, sostenuta da un mercato del lavoro ‘solido’. Nel

K metro 0 – Washington – La Federal Reserve ha deciso di non toccare i tassi d’interesse dopo il primo meeting dell’anno sulle politiche monetarie, andato in scena ieri.

Jerome Powell, a capo della banca centrale statunitense, ha sottolineato come la crescita economica continui a ritmi moderati, sostenuta da un mercato del lavoro ‘solido’. Nel suo intervento, inoltre, non ha fatto cenno ad alcuna modifica dei costi dei prestiti. “Crediamo che l’attuale posizione riguardo la politica monetaria sia appropriata per sostenere una crescita economica continua, un mercato del lavoro solido e l’inflazione entro l’obiettivo del 2%”, ha dichiarato nella conferenza stampa che ha seguito l’incontro. La Fed ha deciso all’unanimità di mantenere i tassi d’interesse dei creditori “overnight” in un range che va dall’1,50% all’1,75%. Powell ha evidenziato come ci siano segnali che la crescita economica globale si stia stabilizzando, così da far diminuire le incertezze riguardo le politiche commerciali. Proprio questi erano stati i fattori fondamentali che hanno portato alla decisione della banca centrale statunitense di effettuare tagli agli interessi per ben tre volte lo scorso anno. Le dichiarazioni della Fed, che chiama in causa i posti di lavoro e il tasso di disoccupazione a livelli minimi, sono molto simili a quelle fatte dopo il meeting dicembre. La mossa riguardante i tassi d’interessi, inoltre, era ampiamente prevista. I recenti dati economici hanno dimostrato come la crescita sia sostenuta e come non ci siano segni di un aumento repentino del tasso d’inflazione. I tagli dello scorso anno sono serviti a far carburare un’economia ostacolata da guerre commerciali.

Powell ha anche ricordato che “le incertezze sulle previsioni future rimangono, soprattutto per quanto riguarda l’impatto coronavirus”. La diffusione del nuovo virus in Cina ha portato a un ulteriore rallentamento nella seconda economia più grande del mondo. “Stiamo monitorando la situazione attentamente”, ha detto Powell. Nonostante le implicazioni sulle esportazioni della Cina siano chiare, non è dato sapere ancora come l’epidemia possa influenzare l’economia globale e in particolare quella degli Stati Uniti. I mercati globali, intanto, ne stanno già risentendo. Gli investitori però, come riporta AP, avrebbero già messo in secondo piano qualsiasi potenziale impatto. Ci ha pensato la banca centrale cinese a rassicurarli, secondo l’agenzia Xinhua News sarebbe pronta a garantire che alla riapertura del mercato la prossima settimana ci sia denaro contante a disposizione. Pechino ieri ha rivelato che il coronavirus avrebbe raggiunto circa 6mila persone in Cina e più di una dozzina negli altri Paesi. Il conto delle vittime è salito a 132. Inizialmente sono stati sospesi i voli aerei, le linee ferroviarie e quelle degli autobus da e per la città di Wuhan, epicentro da cui si è diffusa l’epidemia. La quarantena è stata poi estesa ad altre 17 città, coinvolgendo circa 50 milioni di perone. Il Giappone, la Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno evacuato alcuni cittadini da Wuhan mentre alcune compagnie aeree hanno annunciato la cancellazione di svariati voli verso la città e verso gran parte della Cina.

Nonostante i possibili rischi per la crescita economica globale, il governo tedesco mercoledì ha incrementato le previsioni sulla propria. Questa si assesterà, per quest’anno, all’1,1%, rispetto all’1% pronosticato a ottobre. L’economia tedesca, la più grande d’Europa, è cresciuta per 10 anni consecutivi ma lo scorso anno è stato il peggiore dal 2013, con un tasso dello 0,6%. “L’economia si svilupperà meglio quest’anno rispetto a quanto previsto lo scorso anno”, ha dichiarato il ministro dell’Economia, Peter Altmaier. “Le prospettive sono migliori ma non siamo ancora soddisfatti. I numeri attuali sono ancora troppo bassi”.

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