K metro 0 – Strasburgo – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato a Bruxelles, con 621 voti a favore contro 49 e 13 astenuti, la sua posizione a favore dell’Accordo di recesso del Regno Unito dall’Ue. Dopo il voto, tutti gli eurodeputati in piedi e dandosi la mano hanno cantato la canzone d’addio il
K metro 0 – Strasburgo – La plenaria del Parlamento europeo ha approvato a Bruxelles, con 621 voti a favore contro 49 e 13 astenuti, la sua posizione a favore dell’Accordo di recesso del Regno Unito dall’Ue. Dopo il voto, tutti gli eurodeputati in piedi e dandosi la mano hanno cantato la canzone d’addio il “Valzer delle Candele” (“Auld Lang Syne”). Il voto ha avuto luogo dopo un lungo dibattito, molto emotivo e a tratti drammatico, in cui molti eurodeputati hanno espresso il loro rammarico per la partenza dei colleghi britannici, che decadono dal loro mandato alla mezzanotte del 31 gennaio, mentre molti eletti nordirlandesi, gallesi e soprattutto scozzesi (che hanno votato contro l’Accordo) si sono detti fiduciosi di poter tornare un giorno nell’Unione europea. Il capo negoziatore della Brexit per l’Ue, Michel Barnier, ha difeso l’accordo dicendo che era necessario per “organizzare un ritiro ordinato” del Regno Unito, e ha assicurato che ora i negoziati con Londra sulle relazioni future continueranno “con lo stesso spirito e gli stessi obiettivi” dei negoziati per il divorzio, “e senza alcuna aggressività, con la prospettiva che il Regno Unito resterà partner stretto, alleato, amico” dell’Unione europea.
Dopo il voto che ha dato il via libera del Parlamento europeo alla conclusione dell’accordo di recesso del Regno Unito dall’Ue, il presidente dell’Emiciclo David Sassoli, si è rivolto ai parlamentari britannici esprimendo “apprezzamento e gratitudine più profondi per il contributo offerto nel corso degli anni. La vostra presenza – ha detto – ha arricchito la nostra Istituzione ed è certo che sentiremo la vostra mancanza. Perdiamo colleghi e alleati con i quali intratteniamo strette relazioni e con i quali abbiamo lavorato fianco a fianco in questi anni insieme al parlamento europeo”. “Oggi è un giorno pieno di emozioni: siamo grati per il prezioso contributo fornito dal Regno Unito, e in particolare dai deputati britannici, ma al tempo stesso proviamo un senso di tristezza e per il fatto di non poter più continuare insieme il percorso europeo. Cinquant’anni di integrazione – ha detto Sassoli – non possono dissolversi facilmente. Dovremo impegnarci, tutti, per costruire nuove relazioni mettendo sempre al centro gli interessi e la protezione dei diritti dei cittadini”. “Niente sarà semplice. Ci saranno situazioni difficili che metteranno anche alla prova i nostri rapporti futuri. Ma questo lo sapevamo sin dall´inizio della Brexit. Sono sicuro, però, che sapremo superare qualsiasi divergenza e trovare sempre un punto di incontro”. “State lasciando l’Unione europea, ma continuerete a essere una nazione europea. Cari amici britannici, addio – ha detto ancora il presidente del Parlamento europeo – è una parola troppo definitiva, ed é per questo che insieme a tutti i colleghi vi dico soltanto arrivederci. E voglio salutarvi con le parole che diceva Jo Cox, la deputata Uk uccisa durante una campagna elettorale: ‘Abbiamo molto di più in comune di quanto ci divide’”. Si tiene ora un cerimonia di saluto con gli eurodeputati del Regno Unito.
“Vi ameremo sempre e non sarete mai lontani”, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rivolgendosi in plenaria ad alcuni deputati in lacrime. “Il voto non è un addio”, “solo un arrivederci”, ha aggiunto il coordinatore della Brexit in Parlamento, Guy Verhofstadt. A esultare, invece, lo strenuo promotore della Brexit, Nigel Farage. Ricopre uno dei 73 seggi dell’Europarlamento che spariranno con il divorzio, quando i membri si ridurranno dai 751 attuali. “Voglio che la Brexit avvii un dibattito nel resto dell’Europa”, ha detto, tuonando, tra gli applausi dei suoi: “Amiamo l’Europa, semplicemente odiamo l’Unione europea”. I deputati pro-Brexit si sono anche fatti redarguire dalla vice presidente, Mairead McGuinness, perché smettessero di sventolare bandierine con la Union Flag. Sugli 11 mesi di negoziati sulla relazione commerciale futura, il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso: “Non metteremo pressione. La priorità è definire, sul breve, medio e lungo periodo, gli interessi dell’Ue e tutelarli”. Bruxelles ha già detto di considerare quel lasso di tempo troppo breve, mantenendo così vivo il timore che un’uscita caotica, per ora evitata, possa rimaterializzarsi alla fine dell’anno se non ci sarà un accordo. Amelie de Monchalin, ministra per l’Europa francese, ha messo in guardia: a meno che Londra chieda entro l’estate un’estensione del periodo di transizione, la prospettiva è uno scenario in cui i confini potrebbero essere chiusi, dazi potrebbero essere imposti e le regole cambiate all’improvviso.