K metro 0 – Parigi – Alcuni gruppi di attivisti francesi a favore del clima si sono alleati con le autorità locali per intraprendere oggi stesso un’azione legale senza precedenti contro Total, con l’obiettivo di far ridurre drasticamente alla compagnia energetica francese le sue emissioni di gas serra. Secondo quanto riferiscono gli attivisti delle organizzazioni
K metro 0 – Parigi – Alcuni gruppi di attivisti francesi a favore del clima si sono alleati con le autorità locali per intraprendere oggi stesso un’azione legale senza precedenti contro Total, con l’obiettivo di far ridurre drasticamente alla compagnia energetica francese le sue emissioni di gas serra.
Secondo quanto riferiscono gli attivisti delle organizzazioni non governative, assieme a più di una dozzina di Enti locali, è la prima volta che una multinazionale francese viene portata in tribunale per una battaglia contro i cambiamenti climatici tutta a favore dell’ambiente. Nello specifico gli attivisti vogliono che Total, una delle principali aziende francesi, sia più attenta alle tematiche ambientali e si allinei agli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015. Inoltre questo cospicuo gruppo di attivisti accusa Total di non aver incluso alcun riferimento ai cambiamenti climatici nei suoi piani di vigilanza degli ultimi due anni, nonostante ci fosse l’obbligo legale di adottare misure per prevenire le danni ambientali.
Cecilia Rinaudo, portavoce del gruppo An Issue For Us All, ha dichiarato: “Questa è la prima volta che una società privata francese sarà portata in tribunale e dovrà rispondere alle domande su una politica improntata sul clima”. Ha aggiunto inoltre che il documento legale che avvia il contenzioso è stato consegnato a un tribunale di Nanterre martedì, alla periferia di Parigi.
Il 20% della mortalità in Europa è attribuibile a cause ambientali; l’Italia è prima in Europa per morti premature da esposizione alle ‘polveri sottili. Lo ricorda il rapporto The Lancet Countdow on Health and Climate Change presentato oggi a Roma. Il documento è frutto della collaborazione tra 120 esperti di 35 istituzioni di tutto il mondo, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la Banca Mondiale, il University College di Londra e l’Università di Tsinghua, che ha analizzato 41 indicatori chiave, suggerendo quali azioni intraprendere per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi.
Intanto sempre nella giornata di oggi, Airbus ha dichiarato di aver raggiunto accordi di transazione con le autorità degli Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia che indagano su presunte frodi e corruzione. Airbus ha dichiarato di aver raggiunto un accordo in linea di principio con gli organi investigativi, ma non ha rilasciato altre informazioni, se non che i potenziali accordi devono essere approvati dai tribunali dei tre paesi. Se gli accordi di patteggiamento fossero approvati dai tre tribunali, ciò comporterebbe almeno quattro anni di indagini che metterebbero a rischio la reputazione e la redditività del grande costruttore di aerei europeo.
Le autorità britanniche e francesi stanno indagando su presunte frodi e corruzioni legate all’uso da parte di Airbus di consulenti esterni per vendere aerei. Inoltre le autorità statunitensi stanno indagando sulla conformità di Airbus alle normative americane sul traffico di armi.
La procura finanziaria francese e la British Serious Fraud Office hanno avviato le indagini nel 2016 e il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti si è unito nel 2018. Se l’accordo di patteggiamento francese venisse confermato, Airbus dovrà pagare la transazione entro otto giorni.