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Taranto. ArcelorMittal: i sindacati aspettano segnali dal governo, trattativa in stallo

Taranto. ArcelorMittal: i sindacati aspettano segnali dal governo, trattativa in stallo

K metro 0 – Taranto – Mentre gli occhi della politica sono puntati su Luigi Di Maio e sull’esito delle Regionali, si è verificato un nuovo incidente nello stabilimento di Taranto, con tre esplosioni che fortunatamente non hanno causato feriti. L’ex Ilva continua a rimanere un dossier in sospeso, che pesa 3,5 miliardi di Pil. Secondo il

K metro 0 – Taranto – Mentre gli occhi della politica sono puntati su Luigi Di Maio e sull’esito delle Regionali, si è verificato un nuovo incidente nello stabilimento di Taranto, con tre esplosioni che fortunatamente non hanno causato feriti.

L’ex Ilva continua a rimanere un dossier in sospeso, che pesa 3,5 miliardi di Pil. Secondo il pre-accordo siglato il 20 dicembre, entro il 31 gennaio Governo e ArcelorMittal dovrebbero trovare un’intesa per il nuovo piano industriale al fine di salvare 10.700 dipendenti. Il prossimo 7 febbraio le parti sono attese in Tribunale a Milano ma, al momento, un punto di accordo sembra lontano. Il Premier Giuseppe Conte vorrebbe evitare di allungare ulteriormente i tempi, vista la richiesta di urgenza attivata pressi i giudici, dopo il recesso dei franco-indiani. Il problema? Gli esuberi, che per il colosso dell’acciaio potrebbero essere tremila, richiesta non accettabile per il Governo, che punta forte sulla cassa integrazione straordinaria a carico dello Stato e su nuovi forni eco-sostenibili.

Intanto i sindacati aspettano segnali dal governo. Due giorni fa l’azienda ha annunciato lo stop dell’acciaieria 1 fino a marzo, mentre le sigle di settore hanno denunciato tre deflagrazioni all’impianto Idf a servizio del convertitore 1 dell’acciaieria 2. Nello specifico, si sono aperti diversi squarci alle tubazioni, nei pressi del pulpito stiring, laddove c’è il transito di personale per le normali attività di affinazione.

“Mi sembra che quello che sta succedendo negli stabilimenti indichi la necessità non solo di avere maggiori attenzioni, ma anche maggiore chiarezza e certezza di quello che succede”. Così il leader della Cgil Maurizio Landini parla della vertenza ILVA alla luce dell’incidente di stamattina a Taranto. A margine della presentazione del rapporto sulla contrattazione di secondo livello, il sindacalista osserva: “Stiamo chiedendo che venga fissato il tavolo di confronto con i sindacati che ad oggi non c’è: c’è un confronto aperto tra governo e Mittal legato anche ai tempi sanciti dal tribunale di Milano, che ha rinviato l’udienza al 7 febbraio. Noi – sottolinea – partiamo dal fatto che c’è un accordo firmato e che va rispettato e applicato e chiediamo che al più presto sia possibile conoscere il piano industriale che stanno discutendo e come intendano affrontare questa situazione”. “Comunque, conclude, per quello che ci riguarda non abbiamo intenzione di discutere di licenziamenti”.

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