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Gdf, sequestra 10 tonnellate di carne suina importata illegalmente dalla Cina

Gdf, sequestra 10 tonnellate di carne suina importata illegalmente dalla Cina

K metro 0 – Jobsnews – Il sequestro delle quasi 10 tonnellate di carni suine di origine cinese da parte della GdF in Veneto è scattato in un magazzino di ingrosso alimentare nella zona industriale (ZIP) di Padova, in quanto la relativa importazione è vietata sulla base di un provvedimento del Ministero della Salute finalizzato

K metro 0 – Jobsnews – Il sequestro delle quasi 10 tonnellate di carni suine di origine cinese da parte della GdF in Veneto è scattato in un magazzino di ingrosso alimentare nella zona industriale (ZIP) di Padova, in quanto la relativa importazione è vietata sulla base di un provvedimento del Ministero della Salute finalizzato a scongiurare la diffusione anche in Italia dell’epidemia di peste suina africana che ha recentemente colpito la Cina. I finanzieri hanno individuato una società, gestita da un cinese, che ha catturato l’attenzione degli investigatori per lo spiccato dinamismo imprenditoriale che l’ha contraddistinta nell’arco di un brevissimo periodo temporale, rendendola uno dei maggiori players a livello regionale nelle forniture all’ingrosso di prodotti etnici destinati alla ristorazione orientale. I militari hanno effettuato un intervento in occasione dell’arrivo di un container di importazione che formalmente trasportava solo generi alimentari di origine vegetale, per verificarne la corretta rispondenza alla normativa doganale quanto a quella in materia di tracciabilità ed etichettatura. Al momento dello scarico i Baschi Verdi hanno constatato che i numerosi bancali di generi alimentari accatastati nei pressi del capannone usati dall’azienda ispezionata erano stati lasciati per lungo tempo nell’antistante piazzale, in prossimità di un consistente ammasso di rifiuti, con conseguente pericolo per la salubrità degli alimenti in ragione delle precarie condizioni igienico-sanitarie. In prima battuta è stato appurato che tre delle quattro persone che stavano scaricando l’automezzo erano sprovvisti di un regolare contratto di lavoro per le mansioni svolte per conto della ditta ispezionata, la quale è stata, pertanto, segnalata ai sensi della normativa giuslavoristica.

I tre lavoratori in nero, bengalesi, sono risultati regolari sul territorio dello Stato e completamente estranei alle condotte delittuose poi riscontrate in capo ai responsabili della ditta cinese. Nel contempo, veniva richiesto il supporto del personale dell’ULSS n. 6 Euganea di Padova, con particolare riguardo agli ispettori del Servizio Veterinario e del SIAN (Servizio Igiene, Alimenti e Nutrizione). Un primo esame della merce consentiva al personale specializzato di verificare che tutte le derrate erano state stoccate nel container provocando un’interruzione della catena del freddo. Pertanto l’intera partita di merce, circa 23.000 kg di prodotti vegetali, è stata sottoposta a sequestro amministrativo per esperire analisi microbatteriologiche per così scongiurare la circolazione di partite di merce nocive per la salute pubblica. Nel corso delle operazioni di scarico del container è poi emersa la preoccupante circostanza che i prodotti alimentari di origine vegetale altro non fossero che un carico di copertura per celare l’importazione illegale di carne suina. Infatti l’esame dei prodotti di origine animale consentiva al personale specializzato dell’ULSS di appurare che si trattava di 9.420 kg di carni suine provenienti dalla Cina, altamente pericolose per il grave rischio di contaminazione dovuto alla peste suina africana (ASF- African Swine Fever), malattia virale che ha devastato le mandrie di maiali di diversi Paesi e che imperversa soprattutto negli allevamenti del continente asiatico. Un carico decisamente corposo a conferma che, con l’approssimarsi dei festeggiamenti del Capodanno cinese, le carni suine sono particolarmente richieste dagli immigrati cinesi, che le acquistano a prezzi inferiori incuranti delle potenziali conseguenze per la salute.

Sentito il Ministero della Salute, la ULSS ha emesso un provvedimento d’urgenza, disponendo l’immediata distruzione delle carni illegalmente importate dalla Cina. L’imprenditore cinese è stato denunciato alla Procura di Padova per commercio di sostanze alimentari nocive, diffusione di malattie delle piante o degli animali, contrabbando e violazione della disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande. Rischia la chiusura definitiva dell’esercizio e la revoca del provvedimento amministrativo che consente lo svolgimento dell’attività economica. Per impedire da subito l’ulteriore perpetrazione di condotte criminali e alla luce dei numerosi precedenti specifici in capo ai titolari, il gip del Tribunale di Padova, su proposta della locale Procura, ha disposto il sequestro preventivo dell’attività commerciale, subito eseguito dai Baschi Verdi. La ditta cinese non andrà esente neppure da sanzioni in materia di normativa doganale: le carni suine, sequestrate e successivamente distrutte, erano state acquistate in contrabbando perché – sdoganate a Rotterdam – sono state importate nel territorio dell’Unione Europea senza pagare i dazi doganali e l’IVA, che ora la locale Agenzia delle Dogane provvederà a recuperare. Finanzieri e personale dell’ULSS hanno eseguito, nei giorni seguenti, altri 3 interventi presso due clienti ed un competitor della ditta cinese per individuare ulteriori lotti di carne suina illecitamente importati. Ancora irregolarità, con il sequestro amministrativo di 200 kg circa di generi alimentari (animali e vegetali) nei magazzini dei rivenditori e dei ristoratori ispezionati, poiché conservati in condizioni igieniche inidonee. Altri controlli sono in corso da parte dell’ARPAV su stoccaggio e smaltimento dei rifiuti.

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