K metro 0 – Londra – Il parlamento britannico ha chiesto al primo ministro Boris Johnson di rivedere parte dell’accordo sulla Brexit. Il nodo più discusso è quello riguardante la promessa di riunire i figli di rifugiati con le proprie famiglie nel Regno Unito. La camera alta del parlamento, la Camera dei Lords, con 300
K metro 0 – Londra – Il parlamento britannico ha chiesto al primo ministro Boris Johnson di rivedere parte dell’accordo sulla Brexit. Il nodo più discusso è quello riguardante la promessa di riunire i figli di rifugiati con le proprie famiglie nel Regno Unito.
La camera alta del parlamento, la Camera dei Lords, con 300 a favore e 220 contrari, ieri ha votato per far sì che il Paese, dopo l’uscita dall’Ue, permetta ai figli di migranti residenti in Europa di riunirsi con i propri familiari nel Regno Unito. La promessa era stata fatta dall’ex prima ministra Theresa May poi rimossa dall’accordo sulla Brexit dopo che Johnson ha ottenuto la maggioranza in parlamento lo scorso mese. Da Downing Street fanno sapere che il governo non accetterà modifiche da parte dei Lords al Withdrawal Agreement, che stabilisce i termini per l’uscita della Gran Bretagna dal blocco fissata a fine mese. L’esecutivo ha intenzione di continuare a ricollocare i figli dei migranti in Gran Bretagna anche dopo l’uscita dall’Ue, tuttavia non sarebbe una questione da inserire nell’accordo. Questo dovrà essere passare da entrambe le camere del parlamento prima del 31 gennaio.
Intanto, per quanto riguarda l’economia, le principali banche centrali, tra cui quella d’Inghilterra, hanno unito le forze per capire se possano essere emesse valute digitali. L’utilizzo di denaro contante è in calo e la maggior parte delle persone si sta orientando verso il pagamento elettronico. Il gruppo di ricerca è formato dalla Banca centrale europea, dalla Banca del Giappone, dalla Banca del Canada, dalla Riksbank svedese e dalla Banca nazionale svedese. In un comunicato è stato annunciato che verrà presa in esame la possibilità nei relativi Paesi. La banca centrale svedese ha già passato al vaglio l’ipotesi negli scorsi anni e ha commissionato un progetto pilota visto lo scarso uso di contanti nella nazione. Al momento non è stata presa nessuna decisione. Le criptovalute come il bitcoin non sono esattamente adeguate al pagamento di beni, visto il loro valore altamente oscillatorio. Facebook ha sostenuto il progetto Libra, dichiarata una valuta stabile visto il suo legame a monete già esistenti. Alcuni dei partner principali come Visa, Mastercard, PayPal e Ebay hanno abbandonato l’iniziativa visto che Libra è stata spesso respinta da le autorità di regolamentazione. Proprio la società californiana ha annunciato ieri la creazione di mille nuovi posti di lavoro a Londra nel corso dell’anno, con l’obiettivo di contrastare contenuti dannosi. Più della metà degli impieghi, inoltre, si concentreranno sul settore tecnologico, quindi sul design del prodotto, data science e ingegneria software. Per quanto riguarda il settore bancario, il gruppo Lloyds britannico ha deciso di ridurre gli scambi con l’estero entro fine anno, visti i guadagni in diminuzione e l’alta competitività del mercato, come riportato da Reuters. La mossa fa parte della revisione strategica globale annunciata nel 2018. Lloyds, che concede più prestiti di chiunque altro nel Regno Unito e che riflette l’economia britannica, ha annunciato di volersi concentrare maggiormente sull’offerta digitale.
Il mercato azionario, nel frattempo, sta risentendo particolarmente della diffusione di un virus simile a quello della polmonite in Cina. Lo yuan è crollato martedì così come lo yen giapponese. Pechino ha riportato la quarta vittima del coronavirus, mentre i casi si moltiplicano di giorno in giorno. L’epidemia ricorda quella della SARS, la sindrome acuta respiratoria grave, del 2002-2003, che scoppiò in Cina e uccise circa 800 persone in tutto il mondo.