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Germania. Tiene banco la riforma sulla donazione di organi

Germania. Tiene banco la riforma sulla donazione di organi

K metro 0 – Berlino – In Germania, giovedì, i parlamentari hanno respinto una proposta che avrebbe reso la maggior parte della popolazione automaticamente donatrice di organi, a meno di obiezioni individuali. Al contempo è stato sostenuto un piano, meno radicale, per contrastare la scarsa reperibilità degli stessi. I medici in Germania possono trapiantare organi

K metro 0 – Berlino – In Germania, giovedì, i parlamentari hanno respinto una proposta che avrebbe reso la maggior parte della popolazione automaticamente donatrice di organi, a meno di obiezioni individuali. Al contempo è stato sostenuto un piano, meno radicale, per contrastare la scarsa reperibilità degli stessi.

I medici in Germania possono trapiantare organi solamente da persone che hanno attivamente dichiarato questa intenzione, per esempio attraverso una tessera donatori o attraverso i testamenti. Più di mille persone nel Paese, su 83 milioni, muoiono ogni anno in attesa di trapianto, hanno ricordato i parlamentari. Secondo il nuovo sistema proposto dal ministro della Salute, Jens Spahn, e da altri, la maggior parte della popolazione dovrebbe essere automaticamente considerata donatore, con la possibilità di tirarsi indietro attraverso l’iscrizione a un apposito registro. Anche i parenti potrebbero fare le veci della persona scomparsa, riportando la sua volontà di non rendere disponibili i propri organi. Al termine di un lungo dibattito, il parlamento ha votato con 379 contro e 292 a favore della proposta. Spahn ha ricordato che 22 nazioni su 28 dell’Unione europea dispongono di un sistema simile, rendendo la donazione di organi “non l’eccezione ma la regola”. Secondo quanto si legge su Labiotech, inoltre, l’azienda austriaca Hookipa Biotech, che sviluppa immunoterapie per malattie infettive e per il cancro, starebbe svolgendo ricerche proprio in questo campo. Quest’anno dovrebbero arrivare i primi risultati su un vaccino che possa prevenire infezioni e complicazioni nei pazienti che ricevono trapianti di organi da d0natori affetti da citomegavirus.

Sempre in Germania, alcuni ricercatori giovedì hanno annunciato lo sviluppo del primo test diagnostico per un nuovo virus riscontrato nella Cina centrale. Quest’ultimo è stato rilevato per la prima volta lo scorso anno nella città di Whan e i casi riportati da allora riguardano soprattutto Thailandia e Giappone. Decine di persone in Cina l’avrebbero contratto e, al momento, solamente una persona sarebbe morta. Il Dr. Christian Drosten, direttore dell’Istituto di virologia dell’ospedale Charite di Berlino, ha spiegato che il test sviluppato dal suo team permetterà ai laboratori di diagnosticare il nuovo coronavirus “in un breve lasso di tempo”. Il test sarà reso disponibile attraverso la rete dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità. I centri di ricerca, inoltre, potranno ordinare una molecola dal team tedesco da comparare ai campioni prelevati dai pazienti. Fino ad oggi, i medici sono riusciti solamente a mettere assieme un test generico per il virus, per poi sequenziare e interpretare il genoma, come ricordato da Drosten. Un’operazione praticamente impossibile per i piccoli laboratori.

Un sondaggio dell’Università di Washington, riportato dalla BBC, ha invece svelato che una morte su cinque nel mondo è causata dalla sepsi, ovvero dall’avvelenamento del sangue. Il dettagliato resoconto stima che 11 milioni di persone all’anno muoiono a causa della stessa – più delle vittime del cancro. Lo studio ha rivelato che i numeri sono raddoppiati rispetto alle ultime rilevazioni. La maggior parte dei casi riguarda Paesi poveri o a reddito medio, nonostante anche quelli più ricchi debbano farci i conti. La sepsi è particolarmente complicata da determinare ed è conosciuta anche come “killer silenzioso”. E’ causata principalmente da un sovraccarico del sistema immunitario: invece di combattere un’infezione, inizia ad attaccare anche altre parti del corpo, fino a che gli organi non smettono di funzionare. Chi riesce a sopravvivere riporta danni a lungo termine e disabilità. Alcuni batteri e virus legati a infezioni del tratto intestinale o malattie dei polmoni sono i principali fattori scatenanti.

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