fbpx

Ue-Balcani: negoziazioni a breve con Albania e Macedonia

Ue-Balcani: negoziazioni a breve con Albania e Macedonia

K metro 0 – Zagabria – Dopo anni di passi indietro e delusioni, si sono riaccese le speranze per Albania e Macedonia del Nord di entrare nell’Unione europea. Le negoziazioni potrebbero avere luogo nelle prossime settimane, secondo il primo ministro della Croazia, nazione che ha assunto la presidenza Ue il primo gennaio scorso. I due

K metro 0 – Zagabria – Dopo anni di passi indietro e delusioni, si sono riaccese le speranze per Albania e Macedonia del Nord di entrare nell’Unione europea. Le negoziazioni potrebbero avere luogo nelle prossime settimane, secondo il primo ministro della Croazia, nazione che ha assunto la presidenza Ue il primo gennaio scorso.

I due Paesi balcanici avrebbero dovuto iniziare il processo lo scorso anno ma il presidente francese, Emmanuel Macron, ha bloccato tutto in ottobre, spiegando che non si sarebbe potuti andare avanti fino a che non fosse riformata la procedura di ammissione di nuove nazioni. Macron si è opposto all’inizio delle discussioni nonostante gli avvertimenti riguardo la possibile messa a rischio della stabilità nella regione in caso di ulteriori rinvii. In risposta alla sospensione di ottobre, il leader della Macedonia del Nord si è dimesso e ha indetto nuove elezioni parlamentari, che si terranno il 12 aprile. Tuttavia, il primo ministro croato, Andrej Plenkovic, e vari funzionari sembrano fiduciosi di poter venire incontro alle richieste del presidente francese così da chiudere la faccenda entro marzo, definendo una data per le negoziazioni. L’intera procedura potrebbe durare diversi anni, la Commissione europea, braccio esecutivo dell’Unione, aveva consigliato di iniziare le trattative già lo scorso anno.

Il malcontento diffuso in Albania, ha indotto molti attivisti a radunarsi attorno a varie iniziative civiche e intraprendere diverse iniziative e proteste tematiche per chiedere un cambiamento. Con un’opposizione quasi assente, i cittadini si stanno organizzando per agire collettivamente contro le politiche restrittive del governo. Il 18 dicembre giornalisti, operatori dei media e attivisti sono scesi in piazza a Tirana per protestare contro il cosiddetto “pacchetto anti-diffamazione”, che mette il destino dei portali online e della libertà dei media in generale in mano a istituzioni guidate dal governo. Vale anche la regola dell’autocensura che è sempre più potente della censura.

Sempre nella giornata di mercoledì, poi, nella capitale della Serbia, a Belgrado, migliaia di persone sono scese in piazza per manifestare contro la presunta soppressione di alcuni diritti, tra cui quelli religiosi, delle minorità serbe nelle nazioni vicine, in risposta alle richieste della Chiesa Ortodossa. I sacerdoti di quest’ultima hanno guidato una marcia per le strade di Belgrado fino al tempio di San Sava, una delle più grandi chiese ortodosse, per pregare i serbi di Montenegro, Kosovo, Bosnia, Croazia e in altre parti del Balcani.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: