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Ue: troppi pedoni e ciclisti perdono la vita sulla strada

Ue: troppi pedoni e ciclisti perdono la vita sulla strada

K metro 0 – Roma – L’Italia è sotto shock per le giovani vite cancellate da automobilisti che spesso non si fermano neppure per chiedere aiuto e fuggono, o che guidano dopo aver bevuto oppure aver preso droghe. Una legge del 2016 li definisce “omicidi stradali” e prevede pene molto pesanti, l’arresto e la prigione

K metro 0 – Roma – L’Italia è sotto shock per le giovani vite cancellate da automobilisti che spesso non si fermano neppure per chiedere aiuto e fuggono, o che guidano dopo aver bevuto oppure aver preso droghe.

Una legge del 2016 li definisce “omicidi stradali” e prevede pene molto pesanti, l’arresto e la prigione fino a 18 anni. Eppure, aver aumentato l’asprezza delle sanzioni non sembra essere servito a molto: i casi di ubriachi e drogati al volante sono in aumento. A quattro anni di distanza dalla nuova normativa, molti si interrogano cosa fare, come interrompere questa tragica scia di sangue e con quali strumenti.

Non è un problema solo italiano. In tutta Europa e negli Stati Uniti, le autorità studiano il problema. In pericolo sono soprattutto pedoni e ciclisti, vittime predestinate dei guidatori killer. Basti pensare che in Europa oltre un quarto dei morti per incidenti stradali sono pedoni o ciclisti, e questo avviene in un quadro di leggera diminuzione del numero di incidenti con feriti o morti. Le dimensioni del fenomeno sono enormi. Solo in Italia – nel corso del 2017 – questo genere di incidenti sono stati 172.553, le vittime 3.086 con una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente ma in aumento rispetto al 2015, l’anno prima che entrasse in vigore la legge sull’omicidio stradale. Negli stati Ue i morti sono stati 25.100.

In una risoluzione accettata da tutti, l’Europa ha fissato l’obiettivo di azzerare questi numeri entro il 2050. Un target difficile da centrare ma non impossibile.

Un aiuto sostanziale può arrivare dalla tecnologia e dalla collaborazione delle case automobilistiche che, già oggi, costruiscono automezzi sempre più capaci di aiutare il guidatore ed aumentare la sicurezza delle persone trasportate come di quelle sulla strada. L’Ue ha stabilito che entro il 2022 tutte le auto dovranno essere dotate di scatola nera e Adas (sistemi di assistenza alla guida, quali la frenata di emergenza e il riconoscimento del pedone).

Le nuove misure votate dal Parlamento Europeo nei mesi passati, prevedono che i nuovi veicoli dovranno offrire come dotazione di serie 30 tecnologie salva-vita. Diventeranno obbligatori dispositivi di sicurezza come il sistema di adattamento intelligente della velocità (che aiuta i conducenti a rispettare i limiti di velocità), il sistema di avviso di disattenzione e stanchezza del conducente e il sistema di avviso avanzato della distrazione del conducente. Saranno di serie anche la segnalazione d’arresto d’emergenza (che indica ai veicoli che seguono se quello che li precede ha dovuto frenare d’improvviso tramite una segnalazione luminosa) e il sistema rilevamento in retromarcia (un dispositivo che tramite monitor o videocamera rileva la presenza di persone e oggetti durante la retromarcia) evitando la collisione: le cronache hanno riportato spesso casi di bambini che giocavano nell’area del parcheggio e sono stati investiti perché, a causa della bassa statura, non sono stati visti dal conducente.

Saranno inoltre obbligatori i sistemi di monitoraggio della pressione dei pneumatici che stimano i livelli di pressione delle ruote e avvertono il guidatore delle anomalie, l’interfaccia che permette l’installazione di dispositivi di tipo alcolock (il sistema di alcoltest automatico che non fa partire l’auto se rileva un tasso alcolemico superiore alla media) e il registratore di dati di evento ( una specie di scatola nera che registra i dati rilevanti appena prima, durante e immediatamente dopo un incidente stradale).

Per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri sarà obbligatorio avere anche il sistema di frenata automatica di emergenza (già obbligatori per gli autobus e per gli autocarri) così come il sistema di avviso di deviazione dalla corsia di marcia, che aiuta il conducente a mantenere una posizione sicura del veicolo rispetto al limite della corsia o della strada.

I veicoli commerciali pesanti e gli autobus dovranno invece essere dotati di dispositivi per l’ampliamento della visione diretta del conducente, così che questi possa vedere gli utenti vulnerabili della strada, e di sistemi di segnalazione, che rilevano la presenza di ciclisti e pedoni nelle immediate vicinanze del veicolo.

Gli esperti assicurano che i dispositivi obbligatori di sicurezza possono ridurre drasticamente il numero di incidenti stradali, dal momento che il 95% di questi ultimi dipende da errori di tipo umano.

Il nodo centrale resta proprio questo: il fattore umano. I comportamenti di chi va per strada sono frutto certamente della qualità tecnologica del veicolo, ma restano determinati in massima parte dalla scelta degli individui. Usare uno smartphone mentre si è al volante o “farsi” di droga sono decisioni che derivano da una mancata educazione civica e dal prevalere di modelli culturali ancora non adeguatamente combattuti e contro i quali non basta una legge, seppur severa.

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Andrea Lazzeri
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