K metro 0 – Siracusa – Il nobile Palazzo Beneventano di Lentini, nel centro storico del Comune e dimora nel passato di una delle famiglie più ricche della Sicilia, da cui prende il nome, ha subito con il passare del tempo diverse fasi: fu prima ristrutturato in alcune sue parti, poi lasciato con i lavori
K metro 0 – Siracusa – Il nobile Palazzo Beneventano di Lentini, nel centro storico del Comune e dimora nel passato di una delle famiglie più ricche della Sicilia, da cui prende il nome, ha subito con il passare del tempo diverse fasi: fu prima ristrutturato in alcune sue parti, poi lasciato con i lavori a metà, per essere in seguito danneggiato da gente senza scrupoli.
Lentini è un comune in provincia di Siracusa, situato nella Piana di Catania e in vicinanza del Lago di Lentini, l’ambiente del suo territorio è caratterizzato principalmente dai numerosi agrumeti, tanto da essere denominata la “Città delle arance”, per l’elevata produzione di Arancia Rossa di Sicilia (IGP).
Proprio qui, un gruppo di giovani volontari, studenti e professionisti, hanno deciso di unirsi e organizzarsi dando vita a “Badia Lost & Found”, per cercare insieme di riportare in vita questo prezioso bene culturale valorizzarlo nel migliore dei modi, per farlo conoscere ed apprezzare.
Giorgio Franco, responsabile pro tempore del Palazzo e presidente della sezione locale di Italia Nostra onlus, ha così raccontato: “Il progetto di rigenerazione del palazzo disegnato da Carlo Sada, architetto progettista anche del teatro Bellini di Catania, è iniziato nel 2016 grazie all’iniziativa di un gruppo di studenti e professionisti. Il palazzo, di proprietà del Comune di Lentini, è stato in parte restaurato grazie a fondi europei nel 2007 ma, come spesso succede in Italia, i lavori si sono interrotti e nel 2011 la struttura è stata abbandonata al degrado e mai consegnata ai suoi cittadini”.
Grazie al team “Badia Lost & Found” oggi, il Palazzo Beneventano, è diventato un polo culturale di enorme attrattiva turistica e artistica, in cui assistere a convegni, giornate di studio, visite guidate e laboratori di cittadinanza attiva; i locali ospitano residenze per artisti, mostre e iniziative, tutte autofinanziate dai cittadini. Un programma che ha permesso al quartiere di rinascere e divenire un patrimonio culturale che conserva frammenti di età greco-romana e medievali, ma che è riuscito ad impedire lo spopolamento da parte dei giovani e l’impoverimento culturale, dando vita ad uno spazio fruibile a tutti, in cui si è riusciti a coinvolgere i residenti, realizzando un parco d’arte contemporaneo.
Nel 2018 il progetto è entrato in finale del Bando “Culturability” tra i migliori 15 progetti d’Italia su 351 partecipanti, ha partecipato a numerosi bandi tra cui il “Creative Living Lab” del Mibact. Nel 2019 il Mibact e la Fondazione Fitzcarraldo hanno seguito il collettivo “Badia Lost & Found” per dare il riconoscimento del lavoro svolto.