K metro 0 – Bruxelles – Tutti i membri della comunità internazionale devono rispettare l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite verso la Libia ed è necessario evitare azioni unilaterali come la firma di accordi che aggravano ulteriormente il conflitto, si legge nella dichiarazione comune firmata dall’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di
K metro 0 – Bruxelles – Tutti i membri della comunità internazionale devono rispettare l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite verso la Libia ed è necessario evitare azioni unilaterali come la firma di accordi che aggravano ulteriormente il conflitto, si legge nella dichiarazione comune firmata dall’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, e dai ministri degli Affari esteri di Italia (Luigi Di Maio), Francia (Jean-Yves Le Drian), Germania (Heiko Maas) e Regno Unito (Dominic Raab), dopo il mini-vertice sulla Libia. “Di fronte alla preoccupante recente escalation militare in Libia e anche in vista del Consiglio affari esteri in programma per venerdì 10 gennaio, ci siamo incontrati oggi a Bruxelles per riaffermare il nostro impegno a fermare immediatamente i combattimenti intorno a Tripoli e altrove e per discutere di come l’Unione europea possa ulteriormente contribuire alla mediazione delle Nazioni Unite e ad un rapido ritorno ai negoziati politici”, hanno dichiarato i ministri. “L’Ue è fermamente convinta che non esiste una soluzione militare alla crisi libica e che un conflitto prolungato porterà solo più sofferenza alle persone, aggravando le divisioni, aumentando il rischio di lacerazioni, diffondendo l’instabilità in tutta la regione e aggravando la minaccia di terrorismo. Una cessazione immediata delle ostilità è quindi cruciale”.
Secondo Borrell e i quattro ministri, “tutti i membri della comunità internazionale devono rispettare e far rispettare rigorosamente l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite” in quanto “la continua
interferenza esterna sta alimentando la crisi” e “quanto più le parti in conflitto in Libia fanno affidamento sull’assistenza militare straniera, tanto più esse danno agli attori esterni un’indebita influenza sulle decisioni sovrane libiche, a scapito degli interessi nazionali del paese e della stabilità regionale”. In particolare, al mini-vertice è stata sottolineata “la necessità di evitare azioni unilaterali come la firma di accordi che aggravino ulteriormente il conflitto o azioni che creino un pretesto per interferenze esterne contrarie agli interessi del popolo libico, nonché agli interessi europei”. Secondo i partecipanti al vertice di oggi, “il processo di Berlino e gli sforzi di mediazione delle Nazioni Unite mettono in primo piano le esigenze di tutti i libici e suggeriscono soluzioni sostenibili a questioni fondamentali come le istituzioni unificanti, la distribuzione equa della ricchezza del paese e la definizione di una tabella di marcia realistica verso una soluzione politica”. I quattro ministri e l’Alto rappresentante esortano “tutte le parti libiche ad abbracciare sinceramente gli sforzi guidati dalle Nazioni Unite e a tornare ai negoziati. L’Ue continuerà a sostenere la mediazione delle Nazioni Unite e contribuirà all’attuazione di qualsiasi decisione che possa essere presa a Berlino”, conclude la dichiarazione.