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Libia. Turchia invia truppe, Erdogan: “Obiettivo cessate il fuoco”

Libia. Turchia invia truppe, Erdogan: “Obiettivo cessate il fuoco”

K metro 0 – Istanbul – Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, domenica ha annunciato l’invio di truppe in Libia. Ankara si è schierata dalla parte del governo riconosciuto dall’Onu a Tripoli. Il parlamento turco ha autorizzato il dispiego di unità militari in Libia giovedì, che segue un altro accordo ratificato a dicembre sull’invio

K metro 0 – Istanbul – Il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, domenica ha annunciato l’invio di truppe in Libia. Ankara si è schierata dalla parte del governo riconosciuto dall’Onu a Tripoli. Il parlamento turco ha autorizzato il dispiego di unità militari in Libia giovedì, che segue un altro accordo ratificato a dicembre sull’invio di armi e funzionari militari.

Erdogan in un’intervista – riportata da CNN Turk – ha svelato che i soldati sono già stati “ricevuti gradualmente” dalla Libia, il compito è quello di “coordinare” le operazioni in una centrale operativa. “L’obiettivo delle forze turche non è quello di combattere ma di permettere un cessate un fuoco il Libia” e al contempo quello di “supportare il governo di Tripoli”, ha dichiarato definendolo poi “governo legittimo”. Quest’ultimo è guidato dal primo ministro Fayez Sarraj e ha dovuto far fronte a un’offensiva del regime rivale ad est e a quella delle forze del gen. Gen. Khalifa Hafter. Il conflitto potrebbe far piombare nuovamente la Libia nel violento caos di cui il Paese ha fatto esperienza nel 2011, che portò alla deposizione e all’uccisione del dittatore Moammar Gadhafi. Ankara sostiene l’esecutivo di Sarraj insieme ad Italia e Qatar mentre l’altra fazione è supportata dalla Francia, dalla Russia, dalla Giordania, dagli Emirati Arabi Uniti e da altre nazioni arabe. Israele, la Grecia e Cipro, intanto, hanno espresso le proprie perplessità riguardo l’impiego di truppe turche in Libia, definendo l’operazione “una minaccia” alla stabilità della regione, ricordando come sia stato infranto l’embargo dell’Onu sulle armi. Ciononostante, i parlamentari turchi hanno approvato l’iniziativa con 325 voti a favore e 184 contrari ed Erdogan ha sottolineato come sia provenuta proprio da Tripoli la richiesta di assistenza militare. A conferma di ciò le parole del presidente dell’Alto consiglio di Stato libico, Khaled al-Mishri, che ha ricordato come la grande maggioranza della popolazione è d’accordo con la presenza delle truppe militari turche nel Paese. “Abbiamo una relazione strategica con la Turchia che soddisfa gli interessi reciproci”, ha dichiarato al-Mishri. Il governo turco, comunque, non ha fornito dettagli ulteriori sull’operazione.

Intanto, il conto delle morti di un raid aereo che ha colpito una struttura militare a Tripoli è salito a 30. Tra le vittime c’erano per lo più di reclute, come rivelato dalle autorità sanitarie domenica. Gli scontri per il controllo della capitale libica hanno subito un’escalation esponenziale e il governo sostenuto dall’Onu ha incolpato l’Esercito Nazionale di Liberazione Libico (LNA) di Haftar. Un portavoce dell’LNA, ha prontamente smentito che siano stati ordinati raid sull’accademia militare, scaricando a propria volta la colpa sulle milizie islamiche. Nessuna delle parti, comunque, ha fornito prove per sostenere quanto dichiarato. Anche l’ambasciata degli Stati Uniti ha accusato le forze affiliate all’LNA per l’attacco. Nel comunicato rilasciato dalla stessa si legge: “Il deterioramento nelle condizioni di sicurezza sottolinea il pericolo rappresentato dall’interferenza di forze estere in Libia, come l’arrivo dei combattenti siriani sostenuti dalla Turchia e l’impiego di mercenari russi”. Ankara ha fortemente condannato il raid avvenuto a sud della capitale libica: “E’ essenziale per la comunità internazionale intervenire in modo tempestivo e concreto per bloccare gli attacchi dell’Esercito Nazionale di Liberazione Libico di Haftar e mettere fine agli aiuti esterni”, ha dichiarato il ministero degli Esteri. Tra le altre cose, sono state espresse le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime, con la speranza di una pronta guarigione per i feriti. Il ministero ha ribadito che continuerà a lavorare in solidarietà con il Governo di Accordo Nazionale.

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