K metro 0 – Zagabria – Con un risultato a sorpresa, la presidente uscente Kolinda Grabar Kitarovic è stata bocciata. Il nuovo presidente della Croazia è il socialdemocratico Zoran Milanovic. Domenica 5 gennaio, il risultato del voto di ballottaggio è stato netto: Milanovic 54,01% contro il 45,99% del presidente uscente. Le percentuali non traggano in
K metro 0 – Zagabria – Con un risultato a sorpresa, la presidente uscente Kolinda Grabar Kitarovic è stata bocciata. Il nuovo presidente della Croazia è il socialdemocratico Zoran Milanovic. Domenica 5 gennaio, il risultato del voto di ballottaggio è stato netto: Milanovic 54,01% contro il 45,99% del presidente uscente.
Le percentuali non traggano in inganno, la Croazia resta un Paese diviso e nel profondo della società si muovono forti spinte xenofobe e nazionaliste. Lo si era visto a dicembre, allo scrutino del primo turno, quando il candidato socialdemocratico aveva sfiorato il 30%, fermandosi a 29,6%. Kolinda Grabar Kitarovic si era piazzata al secondo posto con il 26,7%. Ma il vero exploit di quel turno elettorale era stato il cantante folk prestato alla politica, Miroslav Skoro, alfiere dell’ultranazionalismo con simpatie verso gli ustascia, che ha raccolto ben 24,42% dei consensi.
Nelle settimane che hanno preceduto il ballottaggio, Grabar-Kitarovic aveva cercato di accattivarsi le simpatie della destra, ma è evidente che l’operazione non è riuscita. Gli elettori ultraconservatori hanno preferito non votare piuttosto che sostenere una candidata filo-europea e , comunque, considerata troppo moderata.
Dal canto suo Milanovic ha consolidato i consensi nelle grandi città e gli elettori del primo turno non lo hanno tradito dando fiducia al suo slogan “Un Presidente per una Croazia moderna”. Secondo le prime analisi, i giovani hanno votato in grande maggioranza per lui che ora, quindi, diventa il nuovo inquilino del Pantovckak, la residenza presidenziale.
Sebbene il ruolo di presidente della Repubblica sia più che altro di rappresentanza, il prossimo mandato si presenta impegnativo.
La funzione più importante del Capo dello Stato è la compartecipazione alla politica estera del Paese e dal primo gennaio la Croazia ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea. Si tratta di ruoli che, sulla carta, sono più di rappresentanza che sostanziali. Ma la storia insegna che non sempre è così, soprattutto in una fase che vede i socialdemocratici occupare la Presidenza della Repubblica e i conservatori alle leve del potere operativo, con il primo ministro Andrej Plentokovic. Una diarchia che dovrà affrontare un’agenda internazionale fitta di impegni con scenari internazionali turbolenti. Le tensioni che deflagrano in Medio Oriente si ripercuotono anche sui Balcani che, anche dopo la fine del conflitto serbo-croato, restano un’area a rischio di instabilità.
A maggio Zagabria ospiterà il summit tra Ue e Balcani: un’occasione per porsi come credibile intermediario nel processo di allargamento europeo nella regione. Le presidenziali di oggi rappresentano un test chiave in vista delle elezioni per rinnovare il Parlamento previste a fine 2020.