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Incendi Australia. La Marina avvia operazioni di evacuazione

Incendi Australia. La Marina avvia operazioni di evacuazione

K metro 0 – Perth – La Marina australiana ha avviato qualche ora fa un’operazione per evacuare centinaia di persone intrappolate nella morsa del fuoco nella città di Mallacoota, l’imbarcazione navale inviata dovrebbe poter accogliere circa 800 persone. Circa 4.000 tra residenti e turisti sono stati costretti a rimanere in spiaggia da lunedì notte, quando

K metro 0 – Perth – La Marina australiana ha avviato qualche ora fa un’operazione per evacuare centinaia di persone intrappolate nella morsa del fuoco nella città di Mallacoota, l’imbarcazione navale inviata dovrebbe poter accogliere circa 800 persone.

Circa 4.000 tra residenti e turisti sono stati costretti a rimanere in spiaggia da lunedì notte, quando le fiamme hanno causato l’interruzione delle strade e hanno bloccato la città nello stato del Victoria. In migliaia stanno inoltre fuggendo dal vicino Nuovo Galles del Sud, dove è stato dichiarato lo stato d’emergenza. Da settembre, gli incendi hanno ucciso ben 18 persone e distrutto circa 1.200 case state distrutte nei due stati. Solo nell’ultima settimana sono stati 17 i dispersi. Intanto, il primo ministro, Scott Morrison, è stato criticato per come ha gestito la situazione. I furiosi cittadini di Cobargo, nel Nuovo Galles del Sud, lo hanno ricoperto di insulti, obbligandolo ad accorciare la propria visita nella zona. Gli errori più grandi commessi da Morrison riguarderebbero le politiche per contrastare i cambiamenti climatici, nonostante lo stesso premier abbia sottolineato come l’Australia stia gestendo la sfida “meglio di altre nazioni”e come stia adempiendo egregiamente agli impegni internazionali. Secondo il leader laburista dell’opposizione, Anthony Albanese, invece, il governo non starebbe facendo abbastanza. Morrison in precedenza era già stato accusato di negligenza per esser volato in vacanza alle Hawaii mentre la situazione stava divenendo sempre più critica. La rabbia sempre più crescente causata dalla sua assenza lo ha costretto ad anticipare il ritorno.

Il premier del Nuovo Galles del Sud, Gladys Berejiklian, ha dichiarato uno stato d’emergenza di una settimana, in risposta alla minaccia crescente legata agli incendi, che è iniziato alle ore 20 circa di ieri (le 08:00 locali di venerdì). Migliaia di persone si sono già allontanate dalla zona critica, dove le scorte di cibo cominciano a scarseggiare. E’ stata definita la più grande ‘ricollocazione’ di sempre della regione. Per il fine settimana sono previste temperature elevate e venti forti, il che dovrebbe causare un ulteriore peggioramento della situazione. Il governo dello stato ha sottolineato come le condizioni potrebbero diventare simili a quelle della vigilia di Natale, quando centinaia di case sono andate in fumo. Intanto, anche in Victoria, il premier Daniel Andrews ha dichiarato lo stato d’emergenza per sei aree, inclusa Mallacoota.” L’intervento della Marina è stato indispensabile, visto che il tentativo di evacuare la parte delle persone attraverso dei velivoli è stata esclusa a causa della scarsa visibilità dovuta al fumo. Le forze di sicurezza stanno coordinando le operazione e stanno incoraggiando coloro i quali vogliano salire sulle navi a registrarsi formalmente.

Come spiega nel dettaglio David Shukman di BBC, nel caso dell’Australia l’escalation di incendi è dovuta a una serie di fattori concatenatisi alla perfezione e per questo non sarebbe possibile individuarne la vera causa. Il Paese è abituato a situazioni del genere, di solito sono circoscritte ai boschi, mentre al momento il fuoco sta colpendo soprattutto foreste, che bruciano a temperature più elevate e soprattutto con fiamme più alte, rendendolo difficile da controllare. Il clima inusualmente secco di questi ultimi tre anni ha sicuramente contribuito, specialmente l’ultima primavera – la più secca mai registrata. Molte aree sono rimaste quindi vulnerabili agli incendi, con il 2019 che è stato l’anno più caldo mai registrato. Questo tipo di condizioni causano un’evaporazione maggiore, aumentando i rischi di incendio. La nazione si è poi ulteriormente divisa sui cambiamenti climatici. Un’economia ricca di carbone che dipende dai combustibili fossili si sta interrogando sul proprio ruolo nell’innalzamento delle temperature.

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