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Usa. Attacco antisemita a New York 5 feriti. Texas, sparatoria in chiesa: 3 morti

Usa. Attacco antisemita a New York 5 feriti. Texas, sparatoria in chiesa: 3 morti

K metro 0 – New York – Cinque persone sono rimaste ferite, di cui due in modo grave, durante un attacco con un machete nell’abitazione di un rabbino di Monsey, una cittadina a circa 50 chilometri da New York. L’autore, un afroamericano, nel settimo giorno della festa delle luci, il ‘Natale ebraico’, a Monsey, sobborgo

K metro 0 – New York – Cinque persone sono rimaste ferite, di cui due in modo grave, durante un attacco con un machete nell’abitazione di un rabbino di Monsey, una cittadina a circa 50 chilometri da New York.

L’autore, un afroamericano, nel settimo giorno della festa delle luci, il ‘Natale ebraico’, a Monsey, sobborgo abitato principalmente da ebrei ultraortodossi, è entrato nella casa del rabbino aggredendo cinque persone, colpendole con un machete. In quel momento, c’erano oltre un centinaio di persone nell’abitazione, riunite per assistere all’accensione della settima candela di Hannukkah. Due feriti versano in condizioni gravi. L’uomo, Thomas Grafton, 47 anni, è stato arrestato dopo un paio d’ore ed era “tutto coperto di sangue”. È successo intorno alle 22 di sabato notte nella contea di Rockland, nello Stato di New York, dove vive una popolosa comunità di ebrei. L’aggressore, che aveva il volto coperto da una sciarpa, si è introdotto nella casa, ha estratto dal giubbotto il machete e ha cominciato a colpire, seminando il panico. Poi è scappato, ma poche ore dopo è stato individuato: era alla guida di una Nissan e stava rientrando a New York passando dal Washington Bridge, quando la polizia lo ha intercettato e arrestato.

I crescenti episodi di intolleranza e odio razziale negli Stati Uniti, non risparmiano i luoghi di culto, tra cui moschee, chiese e sinagoghe, poiché ultimamente sempre più musulmani ed ebrei sono il bersaglio di una crescente ondata di ostilità con attacchi anche sanguinari.  Anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è intervenuto sul tema dell’antisemitismo, all’indomani dell’accaduto. “Dobbiamo unirci nella lotta, nel confronto e nell’eradicazione dell’anti-semitismo”, ha dichiarato.

L’episodio si inserisce in una serie di attacchi di matrice antisemita che si sono verificati negli ultimi giorni a New York: incidenti che hanno fatto alzare la guardia e rafforzare i controlli di polizia nell’area di Brooklyn, quella più colpita. È il nono episodio di antisemitismo in sei giorni a New York, e arriva diciotto giorni dopo la strage a Jersey City, del 10 dicembre, quando due afroamericani uccisero prima un poliziotto e poi tre persone che si trovavano dentro un alimentare kosher. “Lasciatemi essere chiaro”, ha detto il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, “l’antisemitismo e il razzismo di qualsiasi tipo sono valori ripugnanti e noi continueremo a mostrare tolleranza zero verso questi atti di odio”. Appena la settimana scorsa il sindaco di New York, Bill de Blasio, aveva lanciato l’allarme, annunciando un rafforzamento dei pattugliamenti di polizia. C’erano state una serie di aggressioni nell’ultima settimana, durante la festa di Hannukkah, contro la comunità ebraica locale. Lunedì un ebreo ortodosso di 65 anni era stato preso a pugni a Manhattan da un 28enne che gli aveva urlato insulti. Due bambini ebrei erano stati aggrediti a Brooklyn e il giorno dopo un altro ebreo era stato preso a pugni per strada il 24 dicembre, un altro aggredito il giorno di Natale. Il 26 dicembre una donna ha ricevuto un colpo di borsa in faccia, mentre tre ragazze, il giorno dopo, sono state prese a schiaffi per strada. A tutto questo si aggiunge l’episodio avvenuto venerdì, quando un uomo è entrato nell’edificio che ospita una comunità chassidica, a Brooklyn, minacciando una strage: l’uomo, che indossava un cappuccio, è poi scappato senza sparare. La contea di Rockland conta oltre 300 mila residenti, un terzo dei quali è di religione ebraica, una delle maggiori concentrazioni di ebrei ultraortodossi nel Paese.

A distanza di 48 ore in Texas nella chiesa di White Settlement, sempre negli Stati Uniti, il bilancio dei morti  sale a tre, la persona ferita che era stata trasportata in ospedale è deceduta. Lo riferiscono fonti della polizia. Ucciso anche l’uomo che ha aperto il fuoco.

Le indagini intanto proseguono e resta da accertare il motivo che ha spinto l’aggressore a sparare all’interno della West Freeway Church of Christ a White Settlement, a pochi chilometri da Fort Worth.

Secondo i racconti, l’uomo è entrato in chiesa durante la comunione e ha aperto il fuoco, il tutto è avvenuto mentre la messa veniva trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube della chiesa. Il video dell’accaduto, riportano i media locali, mostra un uomo con indosso un grande cappotto estrarre un’arma e sparare due o tre volte, prima di essere raggiunto a sua volta dai proiettili. Non è chiaro se a spararli siano state le guardie armate presenti in chiesa o uno dei fedeli.

Le immagini mostrano il panico fra i presenti in chiesa, altri invece, incuranti del pericolo, cercano di avventarsi contro l’aggressore agitando le loro armi. Il video dell’incidente è stato rimosso dal canale YouTube della chiesa, ma di sicuro aiuterà la polizia a cercare di ricostruire con esattezza l’accaduto, e forse anche la motivazione che ha spinto l’aggressore al gesto folle.

di Nizar Ramadan

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