fbpx

Onu: condanna la Birmania per le violazioni e abusi su Rohingya

Onu: condanna la Birmania per le violazioni e abusi su Rohingya

K metro 0 – New York – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che condanna le violazioni dei diritti umani perpetrati dalla Birmania contro la minoranza musulmana dei Rohingya, che include arresti arbitrari, tortura, stupro e morti in detenzione, e invita il governo di quel Paese a combattere qualsiasi forma di incitamento

K metro 0 – New York – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che condanna le violazioni dei diritti umani perpetrati dalla Birmania contro la minoranza musulmana dei Rohingya, che include arresti arbitrari, tortura, stupro e morti in detenzione, e invita il governo di quel Paese a combattere qualsiasi forma di incitamento all’odio contro tutte le minoranze.

Oltre 700mila Rohingya sono stati costretti a fuggire nel Bangladesh e 10mila sono stati massacrati dall’esercito birmano. Il documento è stato approvato al Palazzo di Vetro a New York con 134 sì su 193 Paesi rappresentati, contro 9 no e 28 astensioni.

La leader birmana Aung San Suu Kyi che non ha fatto nulla per fermare il genocidio, è stata convocata dalla Corte penale internazionale dell’Onu all’Aja, per rispondere ad una serie di violazioni tra cui anche l’accusa di ‘genocidio’ nei confronti della minoranza musulmana dei Rohingya.

Nel processo che si è aperto lo scorso 10 dicembre, alla Corte dell’Aja, che giudica le controversie tra gli Stati, e che ha preso avvio dopo la denuncia per genocidio mossa contro la Birmania da parte della Repubblica del Gambia e con il supporto dell’Organizzazione della cooperazione islamica, (OIC) e su inchieste da parte dell’Onu che hanno raccolto oltre 600 testimonianze nei campi profughi del Bangladesh, e secondo le quali il genocidio è ancora in atto.

“Un altro genocidio si sta svolgendo proprio davanti ai nostri occhi eppure non facciamo nulla per fermarlo – ha accusato in aula il procuratore generale Abubaker Marie Tambadou -. Questa è una macchia sulla nostra coscienza collettiva. Non è solo lo stato del Myanmar che è sotto processo qui, ma è la nostra umanità collettiva”.

Le risoluzioni dell’Assemblea generale Onu non sono vincolanti, ma riflettono generalmente l’opinione diffusa nel mondo.

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: