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Emilia-Romagna, parte la campagna elettorale per le regionali del 26 gennaio

Emilia-Romagna, parte la campagna elettorale per le regionali del 26 gennaio

K metro 0 – Jobsnews – Bologna – Parte la corsa dei 150 candidati per l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Nonostante gli ‘stop and go’ dovuti alle feste natalizie, la campagna elettorale per le regionali del 26 gennaio 2020 può entrare nel vivo. Tra curiosità e colpi di scena, tra volti noti e debuttanti si è completato

K metro 0 – Jobsnews – Bologna – Parte la corsa dei 150 candidati per l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Nonostante gli ‘stop and go’ dovuti alle feste natalizie, la campagna elettorale per le regionali del 26 gennaio 2020 può entrare nel vivo. Tra curiosità e colpi di scena, tra volti noti e debuttanti si è completato il quadro delle candidature.

Alle 8.25 di ieri Stefano Lugli, il candidato presidente de L’Altra Emilia-Romagna, è stato il primo a depositare la propria candidatura alla Corte d’Appello di Bologna. L’altra sorpresa, invece, arriva dalla lista +Europa che sostiene Bonaccini. Il capolista a Bologna è Giuliano Cazzola, già parlamentare del Pdl, che però durante la conferenza stampa di presentazione si è lasciato andare a una battuta infelice sulla scelta di Salvini di candidare Borgonzoni, tanto che Emma Bonino e Stefano Bonaccini l’hanno bacchettato. A stretto giro di comunicato Bonino incassa il ringraziamento di Borgonzoni: “Grazie a Emma Bonino, che ha frenato gli insulti sessisti contro la sottoscritta del noto voltagabbana Giuliano Cazzola, ora candidato capolista pro-Bonaccini”. Ironia della sorte i due si sono poi ritrovati in serata nel programma Stasera Italia, dove lo strappo però non è stato ricucito. Tra i ritorni quello di Vittorio Sgarbi, capolista a Bologna, Parma e Ferrara per Forza Italia. Il partito di Berlusconi, però, perde a Bologna Marco Lisei, che insieme a Galeazzo Bignami ha lasciato pochi mesi fa Forza Italia e che ora si candida con Fratelli d’Italia, e Ilaria Giorgetti, ex presidente del Quartiere Santo Stefano, candidata in quota Lega. Invece, il partito di Giorgia Meloni perde il consigliere regionale uscente Michele Facci, ora candidato nella lista della Lega.

Sul fronte del centrosinistra, la lista di ‘Bonaccini Presidente’ schiera come capolista a Bologna Mauro Felicori, il dirigente artefice della rinascita della Reggia di Caserta, mentre in casa Pd spuntano i nomi di Stefano Caliandro, capogruppo uscente, Raffaele Donini, assessore regionale ai Trasporti e vicepresidente, Marilena Pillati, assessora alla scuola in Comune, e Giorgio Tonelli, giornalista Rai in pensione. Sempre a sostegno di Bonaccini ci sono poi le liste di Emilia-Romagna Coraggiosa che ha come capolista l’ex europarlamentare Elly Schlein, Europa Verde che a Bologna schiera la consigliera regionale uscente del Gruppo Misto Silvia Prodi, il movimento paneuropeo Volt. “E’ una campagna elettorale molto particolare perché io non riesco a confrontarmi con la mia avversaria” afferma Stefano Bonaccini, presidente ricandidato dell’Emilia-Romagna, parlando coi giornalisti a Faenza in chiaro riferimento a Lucia Borgonzoni. È stata sostituita da Salvini – prosegue – non c’è possibilità di confronto sulla sanità, sulla scuola, le infrastrutture, l’ambiente, la cultura. Si fa molta fatica perché parlano solo di spallate al governo Conte ma dal 27 di gennaio è evidente che gli emiliano-romagnoli vedranno qui a governarli o Bonaccini o Borgonzoni e non certo Salvini, Di Maio, Zingaretti o la Meloni. Noi – afferma durante la visita al mercato cittadino – abbiamo un progetto per l’Emilia-Romagna e il fatto che parlino di altro significa che non hanno davvero un progetto per questa terra”. Domenica 29 dicembre Bonaccini presenterà a Imola alle ore 10 le liste che lo sostengono, sarà presente anche il sindaco di Milano Beppe Sala.

La galassia di sinistra è piuttosto complessa e frammentata perché in corsa per la Regione, oltre a L’Altra Emilia-Romagna che punta su Lugli presidente, Potere al popolo con Marta Collot e il Partito Comunista di Marco Rizzo con Laura Bergamini. Poi c’è il M5S con Simone Benini, scelto sulla piattaforma Rousseau il 12 dicembre scorso, la cui candidatura a presidente ha mandato all’aria l’ipotesi di un accordo tra Bonaccini e i Cinque Stelle. Intanto le agende dei candidati si infittiscono in vista della chiusura della campagna il prossimo 24 gennaio. Bonaccini ha già annunciato che la concluderà a Forlì, ma il programma è tutto da definire, mentre per ora nulla trapela dallo staff di Borgonzoni anche se non è da escludere il ritorno di Matteo Salvini, ma questa volta in piazza Maggiore a Bologna. La Lega, infatti, prova a sfruttare i risultati ottenuti alle elezioni europee di maggio quando in Emilia-Romagna ha raggiunto quasi il 34% e alle amministrative ha conquistato città per tradizione in mano al centrosinistra come Mirandola, nel modenese, e Ferrara. In piazza tornano anche le sardine, che hanno dato appuntamento per il 19 gennaio sempre a Bologna, ma in piazza VIII Agosto e non in piazza Maggiore.

di Beppe Pisa

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