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Germania. Si riapre il dibattito sui limiti di velocità

Germania. Si riapre il dibattito sui limiti di velocità

K metro 0 – Berlino – Per il governo di coalizione in Germania si è ripresentata la questione dei limiti di velocità in autostrada, una vecchia controversia che è stata riportata in auge dalla crisi climatica. Alcuni socialdemocratici (SPD), partner dell’esecutivo della cancelliera Angela Merkel, hanno accusato il ministro dei Trasporti conservatore, Andreas Scheuer, di

K metro 0 – Berlino – Per il governo di coalizione in Germania si è ripresentata la questione dei limiti di velocità in autostrada, una vecchia controversia che è stata riportata in auge dalla crisi climatica.

Alcuni socialdemocratici (SPD), partner dell’esecutivo della cancelliera Angela Merkel, hanno accusato il ministro dei Trasporti conservatore, Andreas Scheuer, di “ostruzione ostinata” sul tema, dopo che un tweet apparso sul profilo del suo ministero ha sottolineato ancora una volta la sua opposizione all’ipotesi. “Il Bundestag ha respinto il limite di velocità con 498 a contrari e 126 a favore”, si legge sul post, nel quale vengono riportate le parole dello stesso Scheuer: “Il traffico deve scorrere perfettamente – sia di notte che nelle ore di punta. E’ per questo che vogliamo controllarlo con intelligenza, con flessibilità e digitalmente, senza limiti”.

Non è la sola questione ad essere riemersa nelle ultime settimane. Dopo che lo scorso mese la Suprema Corte tedesca ha definito il ‘reddito di cittadinanza’ incostituzionale, si è deciso di applicare alcune modifiche. Finora ogni cittadino tedesco che non fosse riuscito ad arrivare a fine mese attraverso le proprie entrate, avrebbe potuto ricevere circa 424 euro al mese, per poter accedere alle necessità di base e al cibo. Un disoccupato avrebbe comunque dovuto impegnarsi nella ricerca di un nuovo lavoro, non presentarsi a un colloquio o rifiutare un impiego senza una scusa valida in più occasioni avrebbe causato la perdita del reddito e la sospensione dell’assicurazione sanitaria per tre mesi. Tuttavia, la nuova normativa eviterà che il governo possa decurtare di più del 30% dei benefici di un disoccupato. Ciò garantisce che i cittadini senza un lavoro possano ricevere almeno 300 euro al mese. La sospensione di tre mesi potrà inoltre essere accorciata se l’individuo in questione collaborerà attivamente alla ricerca di un impiego o decida di iscriversi a un programma di specializzazione.

Intanto, un resoconto di Funke riportato da Reuters giovedì, con l’ausilio di alcune ricerche dell’Eurostat – l’agenzia di statistica dell’Ue – ha svelato che tra gennaio e novembre 2019 circa 133.270 persone hanno richiesto asilo politico presso le autorità tedesche. I dati rappresentano un calo del 13% rispetto allo stesso periodo nel 2018. La Germania rimane una delle destinazioni più ambite per i richiedenti asilo, nonostante le domande siano diminuite. Da inizio anno fino a settembre ne sono state inviate 111.015 – ovvero il 23% del numero complessivo di quelle inviate in Europa, rispetto al 28% del 2018 e al 31% rispetto al 2017. Il tema migranti è attualissimo, soprattutto in questi giorni in cui il governo sta cercando assieme all’Ue di trovare una ‘soluzione europea’ per l’accoglienza. Il leader del partito tedesco dei Verdi, Robert Habeck, ha chiesto di far arrivare in massa i migliaia migranti che stazionano da mesi nei centri in Grecia. L’operazione, secondo Habeck, dev’essere unilaterale, visto che la Germania avrebbe in sé la capacita di agire anche senza prender parte a una missione unificata del blocco. In un’intervista rilasciata agli organi di stampa tedeschi, ha spiegato che l’ideale sarebbe iniziare dai bambini – “I più fragili”: nelle isole greche a largo della costa turca, ne stazionano circa 4.000, tra questi ci sono anche “molte bambine”. Proprio per questo servirà un intervento tempestivo e fondamentalmente “umano”. Stati federali come quello di Berlino o della Turingia hanno già dichiarato la propria disponibilità ad accoglierli.

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