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Usa. 175 milioni di dollari in aiuti militari ai Paesi baltici

Usa. 175 milioni di dollari in aiuti militari ai Paesi baltici

K metro 0 – Washington – I mercati azionari, nella giornata di ieri a Wall Street, hanno chiuso con guadagni modesti, riequilibrando la situazione generale. Gli investitori hanno dovuto far fronte a scambi ridimensionati, vista la settimana natalizia che tra poche ore entrerà nel vivo. Rimane un cauto ottimismo riguardo la “Fase 1” dell’accordo annunciato

K metro 0 – Washington – I mercati azionari, nella giornata di ieri a Wall Street, hanno chiuso con guadagni modesti, riequilibrando la situazione generale. Gli investitori hanno dovuto far fronte a scambi ridimensionati, vista la settimana natalizia che tra poche ore entrerà nel vivo. Rimane un cauto ottimismo riguardo la “Fase 1” dell’accordo annunciato a inizio mese tra Stati Uniti e Cina, che ha spinto il mercato verso gli acquisti. I timori riguardanti una possibile recessione sono scomparsi già in estate, dopo che la Federal Reserve ha deciso di tagliare i tassi d’interesse tre volte, con l’intenzione di tenerli a questo livello a lungo.

Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno deciso di inviare circa 175 milioni di dollari in aiuti militari ai Paesi baltici – Estonia, Lituana e Lettonia – per il 2020, come annunciato dal ministro della Difesa estone lunedì. Le tre nazioni sono grandi alleate di Washington, fanno parte della NATO – dal 2004 – e confinano con la Russia. Il ministro della difesa estone, Juri Luik, ha spiegato che insieme a 125 milioni in aiuti militari generici, è stato deciso di comune accordo, e per la prima volta, di separare i restanti 50 milioni e destinarli al miglioramento del comparto aeronautico delle tre ex repubbliche sovietiche – spesso considerato il punto debole dell’attuale sistema di difesa. L’intento degli Usa è quello di “rafforzare la posizione di difesa e la deterrenza nei Paesi baltici, in particolare attraverso la difesa aerea”, secondo quanto dichiarato da Luik in un comunicato.

Mosca, intanto, ha deciso di rispondere alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti sul nuovo gasdotto russo-tedesco, i cui lavori sono stati interrotti domenica scorsa. Donald Trump ha firmato la scorsa settimana una norma che permetterà di sanzionare individui e aziende coinvolte nella costruzione del Nord Stream 2, che attraverserà il mar Baltico dalla Russia alla Germania. La mossa ha obbligato una compagnia svizzera a sospendere i lavori di posizionamento di alcune sezioni del gasdotto. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ieri ha annunciato che Mosca procederà con azioni “reciproche” alle sanzioni, considerate inaccettabili. “Come e quando interverremo rimane di interesse nazionale”, ha dichiarato e ha poi aggiunto che la speranza è ancora quella di completare il progetto. Anche il ministro degli Esteri, Sergey Lavrov, dello stesso avviso, ha evidenziato – dopo un’ “attenta analisi a freddo” della situazione – come le azioni di Washington siano “assolutamente inaccettabili” e che “violerebbero qualsiasi norma della legge internazionale, diplomatica e di decenza umana”. Il primo ministro russo, Dmitry Medvedev, ha rivelato di aver chiesto al governo di passare al vaglio le “possibili restrizioni” da imporre agli Usa in risposta alle sanzioni.

Sempre nella giornata di lunedì , un diplomatico statunitense ha visitato Paul Whelan, americano imprigionato a Mosca da circa un anno perché accusato di spionaggio. L’uomo è stato arrestato lo scorso anno e potrebbe dover scontare 20 anni di carcere se i capi dovessero essere confermati. Bart Gorman, vice capo della missione, ha spiegato che l’uomo è in buona salute e ha chiesto alla Russia di “permettere a Paul di chiamare i genitori per Natale”. Il presidente russo Vladimir Putin, era invece impegnato nell’inaugurazione di un ponte ferroviario che collega la Crimea alla Russia, che l’ha annessa dall’Ucraina nel 2014. Lo stesso Putin ha guidato uno dei treni sul tragitto di 19 km, il più lungo d’Europa. Il progetto, del valore complessivo di 3,6 miliardi di dollari è destinato a migliorare i collegamenti tra le due, incrementando il trasporto di merci e incoraggiando il flusso di turisti.

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