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Germania. Una ‘soluzione europea’ per accogliere migranti

Germania. Una ‘soluzione europea’ per accogliere migranti

K metro 0 – Berlino – Le sanzioni degli Stati Uniti imposte sul progetto del gasdotto che dovrà trasportare gas naturale russo in Europa rallenteranno le operazioni di diversi mesi. Il tutto verrà comunque portato a termine il prossimo anno, come riferito da Peter Beyer, il coordinatore transatlantico della cancelliera Angela Merkel. La mossa degli

K metro 0 – Berlino – Le sanzioni degli Stati Uniti imposte sul progetto del gasdotto che dovrà trasportare gas naturale russo in Europa rallenteranno le operazioni di diversi mesi. Il tutto verrà comunque portato a termine il prossimo anno, come riferito da Peter Beyer, il coordinatore transatlantico della cancelliera Angela Merkel. La mossa degli Usa “ritarderà il completamento” del gasdotto, ha dichiarato Beyer ai microfoni di Deutschlandfunk e poi ha aggiunto: “I lavori verranno ultimati nella seconda metà del 2020”. Washington si è opposta da tempo al progetto della Nord Stream 2, visto che conferirebbe alla Russia troppa influenza sulle questioni energetiche e di sicurezza dell’Europa occidentale. L’obiettivo del progetto è quello di duplicare l’approvvigionamento di gas dalla Russia in Germania con il trasportato di 55 miliardi di metri cubi all’anno.

Nel frattempo, il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, ha preso le difese di una nuova normativa che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio e che obbligherà i negozianti a fornire una ricevuta per ogni acquisto. Una modifica che secondo i critici porterà solamente a uno spreco enorme di carta. La legge dovrebbe combattere l’evasione sull’IVA ma alcuni attivisti ambientali temono che possa produrre pile di ricevute non richieste, stampate su della carta che non potrà essere riciclata. Peter Altmaier, ministro dell’Economia del partito conservatore di Angela Merkel, ha aperto a delle modifiche che potrebbero rendere obbligatoria la ricevuta solamente per certe somme, aggiungendo che quando ne riceve una di solito la lascia al negoziante – come, secondo AP, fa il 90% dei tedeschi. Scholz, che ricopre anche il ruolo di vice cancelliere, è rimasto fermo sulla propria posizione, ricordando che le ricevute potrebbero essere inviate anche per mail.

Tiene soprattutto banco in questi giorni, in Germania, la questione dei migranti. Lunedì ne sono stati trovati 11 in un camion-frigo in Baviera. Gli afghani, tra i 14 e i 31 anni, sarebbero saliti a bordo del veicolo turco in Serbia, come riportato da AP. Alcuni funzionari di governo, intanto, hanno respinto la richiesta di Robert Habeck, uno dei leader dei Verdi, di accogliere unilateralmente i bambini in stallo nei centri per rifugiati delle isole greche. In un’intervista rilasciata al Sunday’s Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung ha sottolineato come sia “un imperativo dell’umanità dare una mano” e riceverne circa 4mila. La portavoce del governo, Ulrike Demmer, lunedì ha spiegato che la Germania ha intenzione di aiutare a migliorare le condizioni di queste persone ma anche ricordato che “la Germania non può agire unilateralmente” e per questo si starebbe cercando una “soluzione europea” per il futuro.

La situazione rimane critica anche in altre parti d’Europa. In Bosnia dopo la chiusura dell’ormai celebre centro migranti di Vucjak molti sono sparpagliati in tutto il Paese, in attesa di raggiungere l’Europa occidentale. Con l’inverno che sta per entrare nel vivo, vorrebbero raggiungere la Croazia prima che le condizioni atmosferiche peggiorino. Tuttavia, l’impresa appare ardua tra gli ostacoli naturali – c’è da attraversare un valico – e la polizia che cerca di respingerli. Lunedì, inoltre, le autorità hanno riportato sei persone disperse dopo che un’imbarcazione che trasportava una dozzina di migranti si è capovolta nel tentativo di attraversare il Danubio, al confine con la Croazia. L’emittente televisiva RTS ha spiegato che l’incidente è avvenuto alle prime ore del giorno e che le persone a bordo sono riuscite a nuotare fino alla costa della Serbia.

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