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Croazia: dal voto emerge un Paese spaccato. Al ballottaggio socialdemocratici e centrodestra

Croazia: dal voto emerge un Paese spaccato. Al ballottaggio socialdemocratici e centrodestra

K metro 0 – Zagabria – I socialdemocratici sono il primo partito della Croazia, sorpassano il centrodestra della presidente uscente, ma nel ballottaggio che si terrà il 5 gennaio, nessuno scommetterebbe un euro bucato sulla loro vittoria definitiva. Quasi certa la conferma di Kolinda Grabar Kiatarovic, già presidente della repubblica e se così andranno le

K metro 0 – Zagabria – I socialdemocratici sono il primo partito della Croazia, sorpassano il centrodestra della presidente uscente, ma nel ballottaggio che si terrà il 5 gennaio, nessuno scommetterebbe un euro bucato sulla loro vittoria definitiva. Quasi certa la conferma di Kolinda Grabar Kiatarovic, già presidente della repubblica e se così andranno le elezioni, prossima presidente del Consiglio dell’Unione Europea.

Il risultato del voto di domenica ha evidenziato un elettorato che percepisce nettamente le tensioni che agitano nel profondo il Paese, come testimonia l’aumento dei votanti e la corrispondente diminuzione delle astensioni, nonostante il maltempo che ha imperversato durante tutta la giornata. L’affluenza alle urne si attesta sul 50%, circa 100.000 presenze in più rispetto al passato.

Diamo una scorsa ai numeri: Zoran Milanovic (socialdemocratici) si attesta al 30%; Kolinda Grabar-Kitarovic (Hdz, centrodestra) ottiene circa il 27%, Miroslav Skoro (destra nazionalista e populista) vola al 24%. Gli altri otto candidati in lizza si dividono quote sotto il 4%, certificando l’estrema frantumazione politica che ha caratterizzato questo primo turno.

Al secondo match passano quindi Milanovic e Grabar-Kitarovic. Un ballottaggio che, allo stato attuale, appare con un esito scontato: l’opinione pubblica di destra difficilmente darà la propria preferenza ai socialdemocratici, permettendo alla presidente uscente di conquistare il palazzo di Zagabria.

Il vero vincitore “politico” della tornata, appare il discusso Skoro, ex cantante folck, esponente dell’estrema destra che ora guarda alla prossima tornata di elezioni politiche in programma nel prossimo autunno. L’esito di questo primo turno è ora al vaglio degli analisti che dovranno cercare di individuare i flussi elettorali e le dinamiche che hanno determinato gli orientamenti dei cittadini. Ci sono segnali che restano di difficile interpretazione seguendo i tradizionali canoni della proposta politica. E’ il caso, per esempio, del candidato Dario Jurican, un regista e uomo di spettacolo, che ha svolto la propria campagna utilizzando una piattaforma satirica a favore della corruzione con lo slogan “Corruzione per tutti e non per uno solo”. Una boutade che però gli vale in quinto posto tra i partiti in lizza. Oltre a questi aspetti, gli staff dei due candidati al ballottaggio devono fare i conti con il radicamento territoriale del centrodestra e del centrosinistra. Il populista Skoro ha conquistato consensi soprattutto in Slovenia, nella zona centrale della Croazia (ma è secondo partito a Zagabria); Milanovic fa il pieno di voti a Zagabria, in Istria e a Fiume. Più avvantaggiata appare la Grabar-Kitarovic che si presenta con un appeal omogeneo su tutto il territorio nazionale.

Se, al secondo turno, i socialdemocratici vogliono avere qualche speranza di vittoria dovranno riuscire a parlare al cuore di un elettorato che è scontento di un’economica che cresce grazie soprattutto ai bassi salari e all’export. I consumi interni crescono ancora molto lentamente con standard di benessere molto sotto le medie europee.

Per la leader del HDZ, Grabar Kitarovic, il problema principale si chiama populismo e nazionalismo che oggi ha trovato in Skoro il proprio alfiere. Materia complicata e da maneggiare con cura in un paese che dal 1991 al 1995 è stato insanguinato dalla guerra.

 

di Andrea Lazzeri

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