K metro 0 – Bruxelles – Il Consiglio europeo “ribadisce il desiderio di instaurare con il Regno Unito future relazioni quanto più strette possibili”. “Le future relazioni dovranno essere basate su un equilibrio di diritti e obblighi e garantire condizioni di parità. Sarà ancora il francese Michel Barnier a guidare i negoziati sulle future relazioni
K metro 0 – Bruxelles – Il Consiglio europeo “ribadisce il desiderio di instaurare con il Regno Unito future relazioni quanto più strette possibili”. “Le future relazioni dovranno essere basate su un equilibrio di diritti e obblighi e garantire condizioni di parità. Sarà ancora il francese Michel Barnier a guidare i negoziati sulle future relazioni Bruxelles-Londra.
Dopo la Brexit, l’Unione europea affronterà i negoziati sulle future relazioni con Londra “con spirito positivo, con la volontà di usare al meglio il poco tempo disponibile. Ma, come il Regno Unito, terremo a mente i nostri interessi strategici”. Il negoziatore dell’UE Michel Barnier ha scritto in un articolo sul sito del Project Syndicate del 20 dicembre in cui spiega che l’Unione europea avrebbe cercato di sfruttare al massimo il breve tempo disponibile.
“Ora è chiaro che il Regno unito lascerà l’Ue il 31 gennaio 2020″, scrive Barnier, “per molti, incluso me stesso, l’evento sarà segnato di rammarico. Ma può anche rappresentare l’opportunità per formare una nuova partnership fra l’Ue e il Regno Unito”.
Durante il periodo di transizione, che salvo ripensamenti da parte britannica si concluderà a fine 2020, “ci sarà tempo per implementare misure pratiche che garantiscano i diritti dei cittadini in Ue e in Gb, instaurare quelle su dogane e confini per l’Irlanda del Nord, e cominciare a negoziare un accordo sulla relazione futura”.
Farlo sarà “estremamente impegnativo”, spiega Barnier, secondo cui le priorità su cui concentrarsi saranno tre: “mantenere la capacità di collaborare in maniera stretta a livello globale, forgiare una forte partnership sulla sicurezza e negoziare un nuovo accordo economico“.
“Sappiamo che una competizione sugli standard sociali e ambientali, invece che sulle competenze, l’innovazione e la qualità, porta solamente a una corsa verso il basso che mette i lavoratori, i consumatori e il pianeta nel campo dei perdenti. Per questo – avverte Barnier – Qualsiasi accordo di libero scambio con la Gran Bretagna dovrebbe quindi garantire condizioni di parità su norme, aiuti di Stato e questioni fiscali.