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Popolare Bari, sulle responsabilità penali della crisi la procura apre due inchieste

Popolare Bari, sulle responsabilità penali della crisi la procura apre due inchieste

K metro 0 – Jobsnews – Bari – La Procura di Bari ha aperto un nuovo fascicolo d’indagine (modello 45 senza indagati né ipotesi di reato) sulla Banca Popolare di Bari dopo la lettera inviata nei giorni scorsi dalla Consob che ha segnalato il mancato invio delle informazioni richieste alla banca sulla situazione dei conti.

K metro 0Jobsnews – Bari – La Procura di Bari ha aperto un nuovo fascicolo d’indagine (modello 45 senza indagati né ipotesi di reato) sulla Banca Popolare di Bari dopo la lettera inviata nei giorni scorsi dalla Consob che ha segnalato il mancato invio delle informazioni richieste alla banca sulla situazione dei conti. La notizia è stata confermata all’Ansa da fonti vicine agli ambienti giudiziari. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, dovrà valutare se quanto segnalato dal presidente Consob Paolo Savona configuri ipotesi di reato. La Procura di Bari ha inoltre aperto nelle ultime settimane un’ulteriore nuova indagine sulla Banca Popolare di Bari, oltre quella basata sulla lettera inviata dalla Consob. Questa nasce da un esposto presentato il 15 novembre scorso da un azionista che riguarderebbe gli aumenti di capitale del 2014 e del 2015. Anche in questo caso non ci sono al momento indagati né ipotesi di reato. L’esposto, a quanto si apprende, riguarderebbe gli aumenti di capitale del dicembre 2014 e del giugno 2015 con emissione di nuove azioni, collegati alla questione degli “avviamenti”, cioè acquisizioni di altri enti creditizi o sportelli, a partire dalla vicenda Tercas, già al centro di un’inchiesta a carico dei vertici dell’istituto di credito. L’esposto, infine, farebbe riferimento alla questione dei crediti deteriorati e inesigibili che, insieme ai costi, avrebbero causato le principali perdite. Anche questo è un aspetto già al vaglio della magistratura barese in altre inchieste con riferimento alla concessione di prestiti, fidi e mutui senza garanzie.

Dopo le dure polemiche, i toni nella maggioranza iniziano a smorzarsi sul tema della Banca popolare di Bari. Tanto che, confermano fonti di governo, il Consiglio dei ministri potrebbe tornare a riunirsi domani in serata – quello di ieri sera è stato disertato da Italia viva – per discutere del caso ed eventualmente approvare un decreto che possa tenere al riparo i soldi dei risparmiatori dalla crisi dell’istituto. La convocazione non c’è ancora, però. Ma non è escluso che possa arrivare nelle prossime ore.

La conferenza stampa del Premier Conte: “Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa di bilancio su quanto fatto nei “primi cento giorni” in tema di salute, Conte ripercorre a ritroso la giornata di ieri e chiarisce i motivi che lo hanno spinto, nel pomeriggio a Bruxelles, a essere “volutamente omissivo” sul tema Popolare Bari, sostenendo che in quel “momento” non vi era “necessità di intervenire”. Il premier spiega di essere stato a conoscenza della decisione di Bankitalia di commissariare l’istituto pugliese, ma, scusandosi coi cittadini, confessa di averlo “omesso” pubblicamente, “per non creare allarme con i mercati aperti e per il segreto d’ufficio”. Ieri sera, anche il Colle è stato informato della vicenda, considerata la sua attenzione istituzionale al dettato costituzionale, che prevede la tutela del risparmio. Ma, ovviamente, non è entrato in una materia che è responsabilità del governo. Conte derubrica le tensioni interne alla maggioranza al rango di equivoco. “Probabilmente erano preoccupati delle deliberazioni, però ho chiarito il progetto, ci siamo sentiti anche prima al telefono, con Renzi no, ma con Marattin. E comunque sono degli obiettivi assolutamente condivisi”, assicura il presidente del Consiglio. Sulla Popolare di Bari “interverremo attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito Centrale”, poi conferma. “Cerchiamo di fare di necessità virtù. Assicureremo a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Pop Bari. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica”.

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